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    Biogem selezionato tra le 'Imprese Vincenti' di Intesa Sanpaolo

    L’importante riconoscimento per il centro di ricerca scientifica irpino è stato annunciato ieri sera, a Napoli, in occasione dell’undicesima e quartultima tappa di un roadshow che sta attraversando l’Italia. Il programma ‘Imprese Vincenti’ di Intesa Sanpaolo, giunto alla sua quarta edizione, è rivolto alle eccellenze imprenditoriali italiane e quest’anno premia le piccole e medie imprese capaci di realizzare progetti di crescita orientati alle linee guida del PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).  La tappa napoletana, dedicata alla sostenibilità, ha visto protagoniste 10 PMI di Campania, Calabria e Sicilia, operanti nei settori del turismo, della salute, dell’information technology, della meccanica, dell’agroalimentare, dell’automotive e del commercio. Gruppi che, nello spazio eventi ‘Made in Cloister’ del capoluogo partenopeo, hanno raccontato la propria storia aziendale, ponendo l’accento sulle scelte strategiche alla base dei rispettivi percorsi di crescita e sulle azioni innovative messe in campo nell’attuale momento storico.
    Il riconoscimento a Biogem è arrivato, in particolare, nell’ambito del sistema salute. L’Istituto arianese, come le altre 140 piccole e medie imprese selezionate (su 4mila candidate), sarà quindi inserito in programmi di accompagnamento alla crescita e di incremento della visibilità a livello nazionale, realizzati da Intesa Sanpaolo e dai partner del progetto (Bain & Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved, Microsoft Italia, Nativa, Circularity e Coldiretti). Biogem, presente a Napoli con il suo direttore amministrativo, Tullio Bongo, potrà ora contare anche sul sostegno del più grande istituto di credito italiano in ambiti fondamentali per la sua crescita futura, quali la sostenibilità, l’innovazione e la digitalizzazione.

     

    Ettore Zecchino



    Coinvolgimento diretto di Biogem ai minuti 36, 59 e 1:52

    Video intesa

     

    Assessore regionale Fascione a Biogem per convegno su start-up biotecnologiche

    Sarà l’impegno dell’Istituto irpino per l’avvio di nuove imprese nel settore delle scienze della vita il cardine dell’incontro in programma ad Ariano Irpino, venerdì 13 gennaio, alle ore 10:00. Il convegno, anche in videoconferenza al link https://meet.goto.com/297913373, prevede la partecipazione dell’assessore della Regione Campania alla Ricerca, Innovazione e Start-Up, Valeria Fascione, e sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di salute di CaWUR e IMMUNOMICA, le due start-up biotecnologiche nate a Biogem.
    I lavori saranno introdotti dal presidente del centro di ricerca irpino, Ortensio Zecchino, protagonista del continuo percorso verso l’innovazione di Biogem, che anticiperà le considerazioni di Geppino Falco, professore ordinario di Biologia Applicata all’Università di Napoli Federico II e responsabile del Laboratorio di Genomica e Rigenerazione Tissutale a Biogem. Il professore Falco, ideatore del progetto CaWUR (Caring Who You Are), farà riferimento alla lezione appresa al MIT (Massachusetts Institute of Technology), il cui motto ‘mens et manus’ è stato fatto proprio dall’intera comunità di Biogem, diventando l’ispiratore di CaWUR. Questa start-up ha infatti ‘’l'obiettivo di coniugare  le tecnologie e le metodologie che caratterizzano la ricerca scientifica in ambito biomedico e l'immediata ricaduta sulla salute del paziente, e quindi sull'attività clinica di tutti i giorni’’. ‘’Compito specifico di questa start-up – chiarisce Falco – è migliorare l'efficacia delle terapie farmacologiche mediante la personalizzazione dei trattamenti di patologie metaboliche, infiammatorie ed oncologiche. A questo scopo CaWUR ha puntato sul know-how del centro di ricerca arianese nella biologia delle cellule staminali e sulla capacità di generare modelli preclinici personalizzati, ‘avatar’  del paziente’’. ‘’Abbiamo una solida piattaforma metodologica – puntualizza Falco - ma tra i fattori critici per l'evoluzione della start-up si colloca la necessità di avere competenze di business model e di scalabilità’’. Per questo ‘’il 2023 – rivela Falco - sarà l'anno del coaching e degli investimenti in attività formative di carattere aziendale".
    Difficoltà e prospettive non dissimili per Michele Ceccarelli, professore ordinario di Bioinformatica all’Università Federico II di Napoli e responsabile della stessa area di ricerca a Biogem, dove, nel 2021, ha ideato IMMUNOMICA, con l'obiettivo di lanciare sul mercato due piattaforme analitiche dedicate alla medicina di precisione in oncologia. ‘’Tali piattaforme – spiega lo stesso Ceccarelli, chiamato a relazionare sullo sviluppo di una start-up nell’ambito della immuno-oncologia, - sono state sviluppate per la diagnosi precoce e per la caratterizzazione immunologica e genetica dei tumori, ma anche al fine di identificare biomarcatori per il follow-up di terapie nei pazienti’’.
    Le conclusioni del convegno sono affidate all’assessore Fascione, che dichiara di considerare Biogem ‘’un centro di ricerca unico nel Mezzogiorno e una risorsa per tutto il territorio regionale, particolarmente attivo nelle ‘scienze della vita’’’. Biogem – continua l’assessore – è ‘’un partner fondamentale del nuovo Centro di Ricerca Genomica per la Salute, co-finanziato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per la ricerca traslazionale sulla genomica e per combattere le patologie oncologiche. ‘’Le Scienze della Vita – riflette Valeria Fascione - rappresentano per la Regione Campania un settore di grande attenzione per la possibilità di contribuire al miglioramento della salute dei cittadini e per la capacità di produrre innovazione e sviluppo industriale’’. ‘’In questo processo – sottolinea infine l’assessore - un ruolo fondamentale è svolto proprio dalle start-up innovative’’.
    Il convegno avrà anche una parentesi strettamente tecnica, grazie all’intervento, in videoconferenza da Roma, del responsabile Area Incentivi e Innovazione di Invitalia, Luigi Gallo, che parlerà del programma Smart&Start Italia per la crescita delle start-up innovative. Un’iniziativa, rivolta a progetti di importo compreso tra 100mila e 1,5 milioni di euro, che – si legge sul sito di Invitalia – ha consentito il finanziamento di 1.412 start-up innovative, per un totale di 717 milioni di investimenti attivati e 550 milioni di agevolazioni concesse (dati aggiornati al 1 dicembre 2022). E che, in aggiunta al finanziamento, prevede anche un tutoraggio tecnico-gestionale per le start-up innovative costituite da meno di 12 mesi.

     

    Ettore Zecchino

    13 gennaio Biogem

    Editoriale Biogem pubblicato su Nephrology Dialysis Transplantation

    Reca la prima firma del Responsabile dell’area Scienza e Società di Biogem, Michele Farisco, un articolo di commento a uno studio sul deterioramento cognitivo subclinico nella malattia renale cronica, in rapporto al concetto di fragilità e al trapianto di organo, coordinato dal professore dell’Università Martin Lutero di Halle-Wittenberg, Robin Greinert. L’editoriale, rientrante nel progetto CONNECT, è stato scritto in collaborazione con l’Università del Sannio (dottoressa Irene Zecchino), con l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, rappresentata dal Direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso,  e con l’ateneo svedese di Uppsala, presso il quale opera il dottore Michele Farisco. Più nello specifico, si è trattato di una riflessione ad ampio raggio su quanto il deterioramento cognitivo subclinico nella malattia renale cronica sia associato a fragilità e a ridotta qualità della vita e sui connessi risvolti clinici, etici e giuridici.
    Secondo gli autori dell'articolo, lo studio di Robin Greinert e del suo gruppo tocca un argomento che sta suscitando sempre maggiore interesse da diverse prospettive (neurologia, nefrologia, etica), ma che, allo stesso tempo, ha ancora bisogno di una più approfondita analisi.  La ricerca del gruppo di Greinert ha coinvolto 62 pazienti, evidenziando, nei casi di malattia renale cronica, un'alta incidenza del deterioramento cognitivo, associata ad una diminuita mobilità e forza muscolare, a un aumento della fragilità e a una ridotta qualità della vita correlata alla salute. Tale studio – si legge nell’editoriale - getta nuova luce sulla relazione tra deterioramento cognitivo e fragilità, che, tra l'altro, è fondamentale per pianificare approcci clinici e terapeutici appropriati. Al fine di massimizzare l'efficacia di questi piani è necessario attuare una collaborazione multidisciplinare che includa la ricerca neuro-scientifica, quella nefrologica sui relativi meccanismi pato-psichici, e la riflessione etico-giuridica.

    ‘’Condizione preliminare per questo tipo di approccio multidisciplinare è – chiariscono ancora Farisco e gli altri autori - una condivisione concettuale dei termini chiave di tutte le discipline coinvolte, che rischiano altrimenti di essere interpretati in modo diverso e di generare incomprensioni’’.  Tra questi, una particolare attenzione va riservata alla definizione di fragilità, che solleva questioni di tipo etico-giuridico. In particolare, è necessaria una riflessione multidisciplinare sui fattori da considerare per l’allocazione degli organi in caso di trapianto, questione ancora aperta.‘’Per questo motivo – rivelano Farisco, Capasso e Zecchino - è attualmente in corso un'indagine sul "Declino cognitivo correlato alla malattia renale cronica come fattore di esclusione dai trapianti di rene, nell'ambito della già citata COST Action CONNECT’’. Nello specifico, i risultati iniziali  (154 intervistati in 41 Paesi) mostrano che attualmente si registra una mancanza di consenso sia sulla necessità sia sulla modalità della valutazione psicologica dei candidati al trapianto di rene, con linee guida internazionali non coerenti su questo punto.

    In definitiva, emergono molte questioni cliniche, etiche e giuridiche derivanti dalla connessione tra fragilità, deterioramento cognitivo e trapianto di rene. Tali problemi riguardano non solo la scelta di quali pazienti eventualmente includere nelle liste di attesa, ma anche la necessità di capire se e come la fragilità e il deterioramento cognitivo influiscano su alcune capacità tradizionalmente considerate fondamentali in ambito etico e giuridico, come l'autonomia e l'autodeterminazione (ad esempio, attraverso il consenso informato).

    L'articolo di Greinert – si legge infine nell’editoriale - è il tipo di ricerca empirica necessaria affinchè questo dibattito sia equilibrato e ben informato. Esso fornisce, infatti, dati molto rilevanti e indica la direzione da esplorare ulteriormente per avanzare nella discussione, migliorando l'assistenza sanitaria e la qualità della vita dei pazienti.

     

    Ettore Zecchino

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