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    Editoriale Biogem pubblicato su Nephrology Dialysis Transplantation

    Reca la prima firma del Responsabile dell’area Scienza e Società di Biogem, Michele Farisco, un articolo di commento a uno studio sul deterioramento cognitivo subclinico nella malattia renale cronica, in rapporto al concetto di fragilità e al trapianto di organo, coordinato dal professore dell’Università Martin Lutero di Halle-Wittenberg, Robin Greinert. L’editoriale, rientrante nel progetto CONNECT, è stato scritto in collaborazione con l’Università del Sannio (dottoressa Irene Zecchino), con l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, rappresentata dal Direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso,  e con l’ateneo svedese di Uppsala, presso il quale opera il dottore Michele Farisco. Più nello specifico, si è trattato di una riflessione ad ampio raggio su quanto il deterioramento cognitivo subclinico nella malattia renale cronica sia associato a fragilità e a ridotta qualità della vita e sui connessi risvolti clinici, etici e giuridici.
    Secondo gli autori dell'articolo, lo studio di Robin Greinert e del suo gruppo tocca un argomento che sta suscitando sempre maggiore interesse da diverse prospettive (neurologia, nefrologia, etica), ma che, allo stesso tempo, ha ancora bisogno di una più approfondita analisi.  La ricerca del gruppo di Greinert ha coinvolto 62 pazienti, evidenziando, nei casi di malattia renale cronica, un'alta incidenza del deterioramento cognitivo, associata ad una diminuita mobilità e forza muscolare, a un aumento della fragilità e a una ridotta qualità della vita correlata alla salute. Tale studio – si legge nell’editoriale - getta nuova luce sulla relazione tra deterioramento cognitivo e fragilità, che, tra l'altro, è fondamentale per pianificare approcci clinici e terapeutici appropriati. Al fine di massimizzare l'efficacia di questi piani è necessario attuare una collaborazione multidisciplinare che includa la ricerca neuro-scientifica, quella nefrologica sui relativi meccanismi pato-psichici, e la riflessione etico-giuridica.

    ‘’Condizione preliminare per questo tipo di approccio multidisciplinare è – chiariscono ancora Farisco e gli altri autori - una condivisione concettuale dei termini chiave di tutte le discipline coinvolte, che rischiano altrimenti di essere interpretati in modo diverso e di generare incomprensioni’’.  Tra questi, una particolare attenzione va riservata alla definizione di fragilità, che solleva questioni di tipo etico-giuridico. In particolare, è necessaria una riflessione multidisciplinare sui fattori da considerare per l’allocazione degli organi in caso di trapianto, questione ancora aperta.‘’Per questo motivo – rivelano Farisco, Capasso e Zecchino - è attualmente in corso un'indagine sul "Declino cognitivo correlato alla malattia renale cronica come fattore di esclusione dai trapianti di rene, nell'ambito della già citata COST Action CONNECT’’. Nello specifico, i risultati iniziali  (154 intervistati in 41 Paesi) mostrano che attualmente si registra una mancanza di consenso sia sulla necessità sia sulla modalità della valutazione psicologica dei candidati al trapianto di rene, con linee guida internazionali non coerenti su questo punto.

    In definitiva, emergono molte questioni cliniche, etiche e giuridiche derivanti dalla connessione tra fragilità, deterioramento cognitivo e trapianto di rene. Tali problemi riguardano non solo la scelta di quali pazienti eventualmente includere nelle liste di attesa, ma anche la necessità di capire se e come la fragilità e il deterioramento cognitivo influiscano su alcune capacità tradizionalmente considerate fondamentali in ambito etico e giuridico, come l'autonomia e l'autodeterminazione (ad esempio, attraverso il consenso informato).

    L'articolo di Greinert – si legge infine nell’editoriale - è il tipo di ricerca empirica necessaria affinchè questo dibattito sia equilibrato e ben informato. Esso fornisce, infatti, dati molto rilevanti e indica la direzione da esplorare ulteriormente per avanzare nella discussione, migliorando l'assistenza sanitaria e la qualità della vita dei pazienti.

     

    Ettore Zecchino

    Strategie per ottenere la longevità al seminario di Biogem

    La relazione, tenuta da Annibale Alessandro Puca, professore ordinario di genetica medica presso l’Università di Salerno, è in programma il 30 novembre alle 10:30, anche in videoconferenza al link https://meet.goto.com/361874485.  Alla base dell’incontro gli studi sulla variante LAV (Longevity Associated Variant) della proteina BPIFB4 e le sue potenziali applicazioni in campo medico.
    Tale variante – anticipa il professore Puca – ‘’trasferita attraverso vettori virali in modelli animali di patologia, riesce a prevenire malattie cardiovascolari e neurodegenerative e a ringiovanire il sistema vascolare e immunitario’’. Il seminario, introdotto dal direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, intercetta un interesse scientifico consolidato di Annibale Puca. Il professore, anche coordinatore di un gruppo di ricerca presso IRCCS Multimedica di Milano, dal lontano 1998 si occupa infatti dei meccanismi molecolari che influenzano l’invecchiamento.
    Durante il seminario sarà evidenziato come lo studio dei ‘’longevi estremi’’ abbia portato alla scoperta di potenziali strumenti terapeutici in grado di contrastare le malattie dell'invecchiamento.

    Ettore Zecchino

    puca

    A Biogem focus sulle nuove strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari

    Nutraceutica protagonista al prossimo seminario del centro di ricerca scientifica irpino, pronto ad ospitare il 24 novembre, alle ore 12:00, in presenza e in video-conferenza al link https://meet.goto.com/571129837 , la professoressa Elda Favari, in trasferta dall’Università di Parma. Toccherà alla docente piacentina, riconosciuta esperta nella valutazione dei processi metabolici a livello cellulare, fare il punto sullo stato della ricerca e sulle strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari in ambito nutraceutico.
    ‘’Nel corso del convegno – anticipa la professoressa Favari – metterò in evidenza come il processo del trasporto inverso del colesterolo (RCT) dalle cellule periferiche al fegato rappresenti una strategia fisiologica di protezione dall’aterosclerosi, in quanto si contrappone all’accumulo di colesterolo nelle cellule stesse’’. ‘’Le HDL (lipoproteine ad alta intensità) svolgono un ruolo di primo piano in questo processo, favorendo la rimozione del colesterolo in eccesso dalla parete arteriosa, tramite la loro capacità di indurre l’efflusso cellulare di colesterolo, che rappresenta il primo e forse più importante step dell’RCT’’.
    ‘’Negli esseri umani – continua la professoressa - l'efficienza dell’RCT può essere valutata attraverso un parametro indice della capacità di efflusso di colesterolo (CEC), che quantifica la capacità delle HDL di promuovere l'efflusso di colesterolo nel singolo paziente’’.
    ‘’Recenti dati clinici – sottolinea infine la professoressa Favari - suggeriscono che la valutazione della CEC sia un forte predittore di aterosclerosi nell'uomo e potrebbe rappresentare in futuro un biomarker utile per una migliore definizione del rischio cardiovascolare’’.

     

    Ettore Zecchino

     Biogem favari

    Biogem tra i partner del Centro di Ricerca Genomica per la Salute

    C’è anche il contributo diretto dell’Istituto irpino, e, in particolare, del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale, diretto dal professore Michele Ceccarelli e di quello di Oncologia Molecolare e di Precisione, guidato dal professore Michele Caraglia, nel varo di CRGS Scarl, il Centro di Ricerca Genomica per la Salute, inaugurato questa mattina, nel Campus di Baronissi dell'Università di Salerno, nell’ambito della Conferenza internazionale ‘Genomics, Precision Medicine and Human Health’. L’evento scientifico, spalmato sull’intera giornata e focalizzato sulla Lectio Magistralis del professore Jain Mattaj, direttore dello Human Technopole, dal titolo ‘Genomics: from Research to Stratified Medicine’, ha quindi fatto da sfondo ideale, con la partecipazione di illustri relatori del settore, alla partenza ufficiale del CRGS.
    Il progetto – si legge in una nota dell’Università di Salerno – è nato su iniziativa di partner pubblici e privati ed è co-finanziato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento nell’intera regione. Il CRGS sarà tuttavia aperto anche agli scambi nazionali ed internazionali, per la ricerca traslazionale sulla genomica, al fine di combattere le patologie oncologiche, e più in generale, di salvaguardare e migliorare la salute umana.

    ''Questo centro appena nato, di cui Biogem fa parte - sottolinea il professore Ceccarelli - ci permetterà di sviluppare nuovi programmi di ricerca, soprattutto per la caratterizzazione della eterogeneità tumorale e per la individuazione di biomarcatori di insorgenza precoce, anche grazie a collaborazioni internazionali''.

    Organizzato come infrastruttura di ricerca articolata sui tre poli di UNISA-Baronissi, UNISAnnio-Benevento e Biogem-Ariano Irpino, il CRGS annovera tra i soci fondatori: GVM Care and Research Spa; Clinica C. e G. Ruesch Spa; Genomix4Life Srl; Università degli Studi di Salerno; Biogem Scarl; Università degli Studi del Sannio.
    Presidente pro tempore del CRGS Scarl è il professore Roberto Parente, mentre il suo collega Alessandro Weisz è stato scelto per guidare il Comitato Scientifico.


    Ettore Zecchino

    Sopra Steria inaugura la sede ampliata e rinnovata presso Biogem

    L'azienda, leader europeo nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software, continua a puntare sul Sud Italia, inaugurando oggi gli uffici, ampliati e rinnovati, presso la sede di Ariano Irpino (AV), all’interno del Centro di Ricerca Biogem. Ariano Irpino rappresenta un’eccellenza per il Gruppo, che ha come asset principale le persone. Puntare su competenze di alto livello è la ricetta di Sopra Steria per continuare a offrire consulenze strategiche ad attori primari dell’economia italiana e internazionale in diversi ambiti: pubblico, privato, energy, telco, fashion & luxury, retail, industria e GDO; in particolare presso la sede avellinese si conducono progetti che si focalizzano su soluzioni di customer engagement che vanno ben oltre le semplici esperienze omnichannel, ma che seguono l’intero ciclo di vita del cliente, arrivando ad annullare la distinzione tra spazio fisico e spazio virtuale.Qui Sopra Steria può contare su 60 risorse – prevalentemente dalle province di Avellino e Benevento – delle quali il 31% donne, con un’età media complessiva di poco superiore ai 30 anni (31,5), e intende continuare ad attrarre giovani talenti, contribuendo così a portare valore economico, sociale e culturale al territorio. La sede campana nell’avellinese, (oltre a quella di Napoli – Pozzuoli, con 78 risorse, età media 32,75 anni), come il resto del Gruppo, può contare sullo smart working, adottato e promosso da Sopra Steria con un anno di anticipo rispetto alla pandemia, con l’obiettivo di permettere ai suoi collaboratori di conciliare al meglio la vita privata con quella lavorativa, a beneficio del benessere personale e familiare.

    “Siamo entusiasti che la sede di Ariano Irpino continui a crescere, in un contesto di innovazione e ricerca come quello creato da Biogemha dichiarato Stefania Pompili, CEO di Sopra Steria Italia, Sopra Steria scommette sui territori che rappresentano un bacino prezioso di competenze e voglia di fare. La digital transformation ha bisogno di giovani tanto quanto i giovani hanno bisogno della digital transformation e noi lavoriamo ogni giorno per offrire nuove opportunità di lavoro, percorsi di carriera stimolanti in un ambiente flessibile e inclusivo”.

    Anche il contesto ambientale costituisce un incentivo all’innovazione e allo scambio. Il Centro di Ricerca Biogem, con i suoi filari di ulivi storici e l’attenzione alla sostenibilità, rappresenta un’eccellenza del territorio oltre che un consorzio di saperi, certificato dal Ministero della Salute per la conformità ai principi della Buona Pratica di Laboratorio (BPL). Grazie alla creazione di un mini-parco eolico e di un impianto fotovoltaico, Biogem ha creato una struttura all’avanguardia, accogliente, ma soprattutto eco-sostenibile.

    Con l’opportunità di collaborazioni di prestigio, come questa, iniziata da anni con Sopra Steria e cresciuta nel tempo, Biogem – senza mai dimenticare il proprio ruolo principale di centro di ricerca bio-medica – è diventato sempre di più un veicolo di rilancio occupazionale, economico e culturale del territorio. Alla possibilità di nuova formazione e successiva occupazione di alta gamma, si aggiunge, infatti, un continuativo interscambio relazionale, anche di livello internazionale, presupposto per una sicura crescita generale della comunità ospitante”, ha commentato Ortensio Zecchino, Presidente di Biogem.

     

    Comunicato Sopra Steria-Biogem

     

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