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L’artista milanese ha scelto le due ultime Sonate per pianoforte di Ludwig Van Beethoven per salutare l’inverno ad Ariano Irpino, dove venerdì 21 marzo, alle 19:00, è atteso nell’Auditorium ‘Emanuele’ del centro di ricerca presieduto da Ortensio Zecchino. Il concerto, parte di Biogem Musica, rassegna ideata e diretta da Nazzareno Carusi, verterà, appunto, sui due ultimi capolavori pianistici del Genio tedesco: l’Opera 110, con il suo tono ‘intimista’, secondo parte della critica implicitamente dedicata a sé stesso dall’Autore; e la 111, che dal turbine del primo movimento ascende all’Elisio del secondo, attraverso le vie misteriose delle variazioni alla sua Arietta, spunto, un secolo dopo, per alcune delle più straordinarie pagine di Thomas Mann nel suo ‘Doktor Faustus’.
Torna, quindi, a Biogem Musica, lo strumento per eccellenza, il pianoforte, suonato da un pianista e didatta, Davide Cabassi, al vertice della fama internazionale per le sue qualità interpretative soprattutto rivolte a Beethoven. Stima estesa al suo impegno nel sociale, sfociato, tra l’altro, nell’ideazione della stagione concertistica ‘Primavera di Baggio’, volta a valorizzare e rilanciare culturalmente la periferia della sua città.
Una serata che – per il direttore artistico di Biogem Musica, Nazzareno Carusi, ‘veterano’ del gotha pianistico, perfezionatosi, come Cabassi, alla grande scuola russa - si annuncia <<memorabile, non solo per l’intensità del programma, ma anche per l’ampiezza d’orizzonte che conosco del pensiero musicale di Cabassi>>.
Ettore Zecchino
Il seminario, intitolato 'Possiamo permetterci di non avere un Servizio Sanitario Nazionale'?, è in programma venerdì 21 marzo alle 16:00, nella Biblioteca di Biogem, ad Ariano Irpino, e segna il momento finale e aperto al pubblico di una visita di Remuzzi al centro irpino. Il direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCSS avrà infatti una serie di incontri, sin dalla tarda mattinata, con la dirigenza del centro irpino, a sancire l’intensità e la continuità di una collaborazione scientifica rafforzata dal recente ingresso del ‘Mario Negri’ nella compagine sociale di Biogem.
Nel corso del seminario, introdotto dai saluti del presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, e aperto ad un dibattito con il pubblico presente in sala, Giuseppe Remuzzi, attualmente anche presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Biogem, illustrerà la sua idea di servizio sanitario nazionale, o meglio, la sua ricetta per consentirne la sopravvivenza e, ove possibile, l’implementazione.
L’incontro arianese, incentrato su un argomento di importanza ed interesse universali, rappresenta l’ultimo tassello di un’intensa campagna di opinione portata avanti da Giuseppe Remuzzi negli ambiti scientifici, giornalistici e politici più prestigiosi del nostro Paese. Un’offensiva intellettuale, messa in atto da uno dei ricercatori italiani più premiati al mondo, a difesa di un’istituzione che lo stesso Remuzzi ha più volte rivelato di considerare un autentico ‘orgoglio nazionale’. Un tema molto caro allo scienziato bergamasco, alla base, tra l’altro, di ‘La salute non è in vendita’, un suo pamphlet (editore Laterza), vincitore, proprio a Biogem, del Premio ‘Le 2ue culture’, nell’edizione del 2019.
Ettore Zecchino
Sarà ‘’l’acido chinolinico come potenziale mediatore della neurotossicità nell’asse rene-cervello’’ il tema principale del seminario in programma ad Ariano Irpino, presso la sede dell’Istituto, venerdì 14 marzo alle 12:00. L’evento, fortemente voluto dal direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, e, come sempre, aperto al pubblico, riguarderà, in particolare, l’area nefrologica, nella quale brilla alta la stella di Kumar Sharma, direttore del centro di Medicina di Precisione della University of Texas Health di San Antonio (USA). Il professore, autore di oltre 200 pubblicazioni originali e con al suo attivo oltre 27mila citazioni, illustrerà i suoi ultimi studi sull’asse rene-cervello. Un campo di ricerca centrale nel programma internazionale CONNECT, che ha visto, negli anni scorsi, Biogem protagonista. Di qui, l’ipotesi di avviare una collaborazione scientifica dell'area nefrologica dell’Istituto irpino con il gruppo guidato dal professore Sharma, fino ad oggi impegnato prevalentemente sulla nefropatia diabetica. Un settore, quest’ultimo, al quale deve la sua fama, grazie anche a diverse pubblicazioni su riviste internazionali, quali Science, PNAS, Cell Metabolism, Diabetes, Diabetes Care, JCI, JASN, Kidney lnternational, Cell Metabolism e Nature Medicine.
A solo titolo di esempio, il lavoro più recente del professore Sharma ha identificato nuovi biomarcatori di insufficienza renale e cardiaca in pazienti con diabete e nuove terapie metaboliche che potrebbero rivoluzionare il trattamento delle complicanze diabetiche.
Ettore Zecchino
Il progetto, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), riguarda, in particolare, lo sviluppo di anticorpi farmaco-coniugati (ADC), da utilizzare per il trattamento di patologie oncologiche prive di cure efficaci. Le attività di ricerca e quelle di sviluppo degli ADC saranno guidate dal professore Claudio Pisano, con un ruolo chiave assegnato all’Unità di Produzione di Proteine e Anticorpi di Biogem, diretta dalla dottoressa Alessandra Fucci. Il progetto annovera, inoltre, la partecipazione di diversi atenei italiani e si basa su un approccio multidisciplinare. Sono infatti coinvolte la biologia molecolare e l’ingegneria proteica (per lo sviluppo di anticorpi ad alta affinità), ma anche la chimica farmaceutica (per l’ottimizzazione dei linker e dei farmaci citotossici). A ciò si aggiunge la realizzazione di modelli preclinici avanzati per la valutazione dell’efficacia e della sicurezza del prodotto.
<<Gli ADC – spiega il professore Pisano - rappresentano una delle frontiere più avanzate dell’oncologia moderna. Combinando la specificità degli anticorpi monoclonali con la potenza dei farmaci citotossici, garantiscono, infatti, un’azione mirata sulle cellule tumorali e riducono al minimo gli effetti collaterali sui tessuti sani>>. <<Il nuovo progetto avviato a Biogem – aggiunge la dottoressa Fucci – è volto a sviluppare ADC di nuova generazione, caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza ed efficacia, da avviare alle fasi precliniche e cliniche>>. <<In questo modo – sottolinea infine Alessandra Fucci – apriremo nuove prospettive per la creazione di farmaci personalizzati, in grado di offrire nuove possibilità terapeutiche ai pazienti>>.
Ettore Zecchino
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