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    A Biogem focus sulle nuove strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari

    Nutraceutica protagonista al prossimo seminario del centro di ricerca scientifica irpino, pronto ad ospitare il 24 novembre, alle ore 12:00, in presenza e in video-conferenza al link https://meet.goto.com/571129837 , la professoressa Elda Favari, in trasferta dall’Università di Parma. Toccherà alla docente piacentina, riconosciuta esperta nella valutazione dei processi metabolici a livello cellulare, fare il punto sullo stato della ricerca e sulle strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari in ambito nutraceutico.
    ‘’Nel corso del convegno – anticipa la professoressa Favari – metterò in evidenza come il processo del trasporto inverso del colesterolo (RCT) dalle cellule periferiche al fegato rappresenti una strategia fisiologica di protezione dall’aterosclerosi, in quanto si contrappone all’accumulo di colesterolo nelle cellule stesse’’. ‘’Le HDL (lipoproteine ad alta intensità) svolgono un ruolo di primo piano in questo processo, favorendo la rimozione del colesterolo in eccesso dalla parete arteriosa, tramite la loro capacità di indurre l’efflusso cellulare di colesterolo, che rappresenta il primo e forse più importante step dell’RCT’’.
    ‘’Negli esseri umani – continua la professoressa - l'efficienza dell’RCT può essere valutata attraverso un parametro indice della capacità di efflusso di colesterolo (CEC), che quantifica la capacità delle HDL di promuovere l'efflusso di colesterolo nel singolo paziente’’.
    ‘’Recenti dati clinici – sottolinea infine la professoressa Favari - suggeriscono che la valutazione della CEC sia un forte predittore di aterosclerosi nell'uomo e potrebbe rappresentare in futuro un biomarker utile per una migliore definizione del rischio cardiovascolare’’.

     

    Ettore Zecchino

     Biogem favari

    Biogem tra i partner del Centro di Ricerca Genomica per la Salute

    C’è anche il contributo diretto dell’Istituto irpino, e, in particolare, del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale, diretto dal professore Michele Ceccarelli e di quello di Oncologia Molecolare e di Precisione, guidato dal professore Michele Caraglia, nel varo di CRGS Scarl, il Centro di Ricerca Genomica per la Salute, inaugurato questa mattina, nel Campus di Baronissi dell'Università di Salerno, nell’ambito della Conferenza internazionale ‘Genomics, Precision Medicine and Human Health’. L’evento scientifico, spalmato sull’intera giornata e focalizzato sulla Lectio Magistralis del professore Jain Mattaj, direttore dello Human Technopole, dal titolo ‘Genomics: from Research to Stratified Medicine’, ha quindi fatto da sfondo ideale, con la partecipazione di illustri relatori del settore, alla partenza ufficiale del CRGS.
    Il progetto – si legge in una nota dell’Università di Salerno – è nato su iniziativa di partner pubblici e privati ed è co-finanziato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento nell’intera regione. Il CRGS sarà tuttavia aperto anche agli scambi nazionali ed internazionali, per la ricerca traslazionale sulla genomica, al fine di combattere le patologie oncologiche, e più in generale, di salvaguardare e migliorare la salute umana.

    ''Questo centro appena nato, di cui Biogem fa parte - sottolinea il professore Ceccarelli - ci permetterà di sviluppare nuovi programmi di ricerca, soprattutto per la caratterizzazione della eterogeneità tumorale e per la individuazione di biomarcatori di insorgenza precoce, anche grazie a collaborazioni internazionali''.

    Organizzato come infrastruttura di ricerca articolata sui tre poli di UNISA-Baronissi, UNISAnnio-Benevento e Biogem-Ariano Irpino, il CRGS annovera tra i soci fondatori: GVM Care and Research Spa; Clinica C. e G. Ruesch Spa; Genomix4Life Srl; Università degli Studi di Salerno; Biogem Scarl; Università degli Studi del Sannio.
    Presidente pro tempore del CRGS Scarl è il professore Roberto Parente, mentre il suo collega Alessandro Weisz è stato scelto per guidare il Comitato Scientifico.


    Ettore Zecchino

    Sopra Steria inaugura la sede ampliata e rinnovata presso Biogem

    L'azienda, leader europeo nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software, continua a puntare sul Sud Italia, inaugurando oggi gli uffici, ampliati e rinnovati, presso la sede di Ariano Irpino (AV), all’interno del Centro di Ricerca Biogem. Ariano Irpino rappresenta un’eccellenza per il Gruppo, che ha come asset principale le persone. Puntare su competenze di alto livello è la ricetta di Sopra Steria per continuare a offrire consulenze strategiche ad attori primari dell’economia italiana e internazionale in diversi ambiti: pubblico, privato, energy, telco, fashion & luxury, retail, industria e GDO; in particolare presso la sede avellinese si conducono progetti che si focalizzano su soluzioni di customer engagement che vanno ben oltre le semplici esperienze omnichannel, ma che seguono l’intero ciclo di vita del cliente, arrivando ad annullare la distinzione tra spazio fisico e spazio virtuale.Qui Sopra Steria può contare su 60 risorse – prevalentemente dalle province di Avellino e Benevento – delle quali il 31% donne, con un’età media complessiva di poco superiore ai 30 anni (31,5), e intende continuare ad attrarre giovani talenti, contribuendo così a portare valore economico, sociale e culturale al territorio. La sede campana nell’avellinese, (oltre a quella di Napoli – Pozzuoli, con 78 risorse, età media 32,75 anni), come il resto del Gruppo, può contare sullo smart working, adottato e promosso da Sopra Steria con un anno di anticipo rispetto alla pandemia, con l’obiettivo di permettere ai suoi collaboratori di conciliare al meglio la vita privata con quella lavorativa, a beneficio del benessere personale e familiare.

    “Siamo entusiasti che la sede di Ariano Irpino continui a crescere, in un contesto di innovazione e ricerca come quello creato da Biogemha dichiarato Stefania Pompili, CEO di Sopra Steria Italia, Sopra Steria scommette sui territori che rappresentano un bacino prezioso di competenze e voglia di fare. La digital transformation ha bisogno di giovani tanto quanto i giovani hanno bisogno della digital transformation e noi lavoriamo ogni giorno per offrire nuove opportunità di lavoro, percorsi di carriera stimolanti in un ambiente flessibile e inclusivo”.

    Anche il contesto ambientale costituisce un incentivo all’innovazione e allo scambio. Il Centro di Ricerca Biogem, con i suoi filari di ulivi storici e l’attenzione alla sostenibilità, rappresenta un’eccellenza del territorio oltre che un consorzio di saperi, certificato dal Ministero della Salute per la conformità ai principi della Buona Pratica di Laboratorio (BPL). Grazie alla creazione di un mini-parco eolico e di un impianto fotovoltaico, Biogem ha creato una struttura all’avanguardia, accogliente, ma soprattutto eco-sostenibile.

    Con l’opportunità di collaborazioni di prestigio, come questa, iniziata da anni con Sopra Steria e cresciuta nel tempo, Biogem – senza mai dimenticare il proprio ruolo principale di centro di ricerca bio-medica – è diventato sempre di più un veicolo di rilancio occupazionale, economico e culturale del territorio. Alla possibilità di nuova formazione e successiva occupazione di alta gamma, si aggiunge, infatti, un continuativo interscambio relazionale, anche di livello internazionale, presupposto per una sicura crescita generale della comunità ospitante”, ha commentato Ortensio Zecchino, Presidente di Biogem.

     

    Comunicato Sopra Steria-Biogem

     

    L’apertura della sede Accenture di Bari consolida le prospettive di crescita del Programma UIIP

    Nuove, concrete possibilità di inserimento al lavoro di giovani meridionali nella loro terra si materializzano sull’asse Ariano Irpino-Bari, grazie all’inaugurazione, nel capoluogo pugliese, di una nuova sede della multinazionale attiva nel settore della consulenza digitale. L’operazione, completata dall’apertura di un centro analogo a Cosenza, segna un passo in avanti nella strategia di ampliamento al Sud di Accenture, che da anni può contare su una grande presenza a Napoli. Proprio il capoluogo partenopeo è tutt’ora il destinatario principale di personale umano formato nei corsi UIIP (University-Industry Internship training Program) di Biogem, che, dal lontano 2010 vantano una collaborazione strettissima con Accenture, sponsor di 40 delle 56 edizioni svoltesi fino ad oggi.
    Non misurabili sono i frutti di questa partnership in termini di accrescimento tecnologico e culturale per tanti giovani, premessa indispensabile per il loro inserimento lavorativo nelle sedi del gruppo. Si tratta di numeri considerevoli, dagli 885 formati per la sede di Napoli, ai 281 di Milano, ai 226 di Roma e ai 124 di Torino. Senza dimenticare, in un ideale tour nazionale, i 55 destinati al presidio cagliaritano, per un totale di 1570 giovani proiettati nel mondo del lavoro, nelle aree specifiche di riferimento SAP, Data Analytics e Digital Web.

    E adesso, con Accenture-Cosenza, e soprattutto con Accenture-Bari, parte una nuova sfida per il Programma UIIP, orientato a confermare, anno dopo anno, il placement vicino al 100%, ultimamente sempre registrato, diversificando il già consolidato bacino meridionale.

    “Aver inserito quasi 900 allievi UIIP-Biogem nella sede napoletana di Accenture è un risultato eccezionale, frutto di un modello consolidato che – assicura il coordinatore del Programma, Andrea Di Maso - applicheremo anche per supportare la crescita di personale junior della sede di Accenture di Bari’’. ‘’A partire da questa edizione – rilancia infine Di Maso - UIIP non solo continuerà ad aprire le porte del mercato del lavoro a tanti giovani, ma consentirà anche uno sviluppo di carriera senza necessità di trasferimento fuori regione per i tanti laureati pugliesi”.

     

    Ettore Zecchino

    Premio Gabriele Monasterio per l’innovazione in nefrologia al professore Giovambattista Capasso

    ‘’Si tratta sicuramente del coronamento ideale di un’intera carriera, ma, vista la natura del riconoscimento attribuitomi, anche di una fortissima spinta a proseguirla, con nuovi stimoli che si aggiungono a quelli derivanti dalle tante attività in corso a Biogem’’. Con queste parole il professore Giovambattista Capasso, attualmente direttore scientifico dell’Istituto irpino, ha voluto commentare il conferimento alla sua persona del Premio Gabriele Monasterio, avvenuta nel corso dell’ultimo congresso della Società Italiana di nefrologia, recentemente svoltosi a Rimini.
    La scelta è caduta sul professore Capasso per l’innovazione e l’ampliamento delle conoscenze generati dai suoi studi sui meccanismi alla base dei processi fisiologici e patologici del rene. Risultati conseguiti lungo l’arco di una lunga carriera clinica e di ricerca, che, come sottolineato dal presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN),il professore Piergiorgio Messa, ha conosciuto, dopo la laurea presso l’Università di Napoli ‘Federico II’, lunghi periodi di approfondimento in prestigiosi istituti di ricerca, come il Max-Planck Institut für Biophysik, a Francoforte, l’Albert Einstein College of Medicine di New York, e la Yale Medical School, a New Haven (USA).
    In quegli anni – si legge nella motivazione del premio - attraverso studi di micropuntura renale, una metodica altamente specializzata, che consente la valutazione del flusso renale direttamente nelle singole porzioni del nefrone, il professore Capasso ha prodotto dati scientifici, ampiamente documentati da lavori pubblicati su riviste di alto impatto, che hanno inciso significativamente sulle nostre attuali conoscenze del trasporto di bicarbonato. A questi studi il professore Capasso ha affiancato, più recentemente, due linee di ricerca innovative, incentrate sull’onconefrologia e sul rapporto rene-cervello, producendo dati originali anche in questi campi.

    Non ultimo, il professore ha anche il merito di aver sempre creduto nell’importanza della formazione dei giovani, creando nel tempo un gruppo di ricerca solido, che, con un costante approccio traslazionale, lavora in vari campi della nefrologia, comprese le patologie genetiche e le malattie rare del rene.

     

    Ettore Zecchino

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