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Il riconoscimento, consegnato dal presidente dell’ente Aniello De Rosa, nell’ambito della sedicesima edizione del Premio Euromeditteraneo, svoltasi nei giorni scorsi presso la Reggia di Portici, è andato a Luciano D’Apolito, per la sua tesi di dottorato in Scienze mediche, cliniche e sperimentali presso l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ (‘A new in vivo multiphoton microscopy based approach to study the peritoneal membrane changes induced by peritoneal dialysis’). Lo studio, condotto in larga parte presso il Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, ad Ariano Irpino, dove opera il giovane ricercatore premiato, ha preso le mosse dalla creazione di un modello animale di dialisi peritoneale e ha potuto sfruttare le notevoli potenzialità del microscopio multi-fotone, uno dei fiori all’occhiello tecnologici dell’Istituto irpino. Il metodo proposto da Luciano D’Apolito permette, in particolare, di studiare ‘in vivo’ (cioè direttamente sull’animale anestetizzato) la fisiologia della membrana peritoneale in organismi modello (topi e ratti) osservati nel corso del trattamento dialitico.
‘’Il protocollo sperimentale sviluppato – sottolinea D’Apolito - ha il potenziale per un approccio, sempre ‘in vivo’, dinamico e affidabile per la validazione di soluzioni composte da antiossidanti naturali o da agenti osmotici alternativi al glucosio’’. ‘’Quest’ultimo – evidenzia il ricercatore di Biogem - a lungo andare, tende infatti ad usurare la membrana peritoneale, determinando un potenziale deficit delle capacità di filtrazione del sangue’’.
Tale progettualità, alla base della tesi di dottorato del ricercatore di Rocca San Felice (AV), aveva già favorito l’instaurarsi di diverse collaborazioni scientifiche e l’ottenimento di un finanziamento nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), relativo a una innovativa piattaforma per la terapia domiciliare della dialisi peritoneale. Sempre da questo approccio sono derivati a D’Apolito recenti riconoscimenti nei più importanti congressi di nefrologia a livello europeo (European Renal Association Congress, EuroPD Congress) ed internazionale (American Society of Nephrology Kidney week Congress).
Il Premio Euromediterraneo viene annualmente assegnato a una delle personalità illustri d’Italia e quest’anno la scelta della plurisecolare Accademia Ercolanese, presieduta da Aniello De Rosa, è caduta sul Rettore dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’, Matteo Lorito, premiato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, suo predecessore alla guida dell’ateneo partenopeo.
Ettore Zecchino
Si tratta de ‘L’arte medica verso nuovi paradigmi’, un articolo-saggio di Ortensio Zecchino, già pubblicato dal Giornale Italiano di Nefrologia, diretto dal professore Gaetano La Manna, a conferma di un particolare interesse suscitato dallo scritto anche presso la comunità nefrologica nazionale. Nell’editoriale, dal taglio essenzialmente storico, il presidente di Biogem ha fatto riferimento, in particolare, al percorso incessante dell’arte medica ‘verso nuovi paradigmi’, in un viaggio che, partendo dagli albori ippocratici e soffermandosi su criticità e successi di epoche via via più vicine alla nostra, si è soffermato sugli ultimi sviluppi della medicina personalizzata. Una frontiera agognata dai più per le sue annunciate ‘mirabilia’, rispetto alla quale, tuttavia, Zecchino evidenzia il rischio, non irrilevante, di un conseguente ridimensionamento del ruolo del medico. Un paradosso – mette in guardia il presidente di Biogem – figlio di questa medicina estremamente performante nella riparazione dei singoli ‘pezzi’ del corpo umano, ma molto meno brillante nello studio della persona nella sua complessità biologica. Un rischio non banale, come si desume leggendo l’articolo, soprattutto al cospetto di dilaganti malattie sistemiche, che ci si orienta sempre di più a prevenire, oltre che a curare.
Ettore Zecchino
Capitanati dal direttore amministrativo dell’Istituto, Tullio Bongo, saranno anche quest’anno numerosi i ricercatori ed i dipendenti di Biogem impegnati nella ciclopedalata dei due mari, in partenza da Salerno il 29 giugno alle 10.00, con arrivo previsto nella tarda mattinata di domenica 30, a Molfetta (Bari), dopo quasi 500 chilometri non stop. La manifestazione, approvata dalla Società Europea di Nefrologia e patrocinata da diversi enti di ricerca, tra i quali Biogem, è giunta alla sua seconda edizione e si svolgerà contemporaneamente, oltre che in Italia e nei Paesi Bassi, anche in Germania, Paese che si aggiunge ai due ‘fondatori’. L’obiettivo principale della pedalata, ovviamente aperta a tutti, rimane quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie renali e sulla donazione di rene per i trapianti (a questo scopo è prevista una raccolta fondi per la ricerca nel campo delle malattie renali), ma si apre anche al tema della pace del mondo, purtroppo ineludibile nell’attuale, complessa, contingenza storica. L’iniziativa, fortemente voluta dal direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, nella sua veste di coordinatore scientifico della Società Europea di Nefrologia, può contare, anche nella versione ‘tirreno-adriatica’, sulla partecipazione di cattedratici di fama, come il nefrologo Loreto Gesualdo, attualmente docente all’Università di Bari, atteso a Biogem a settembre, in occasione del meeting ‘Le 2ue culture 2024’.
Nel corso della due giorni sono previste staffette tra i partecipanti e momenti conviviali, ma, soprattutto, testimonianze di trapiantati, spesso protagonisti diretti dell’impegnativa ciclopedalata, che attraverserà due regioni, collegando idealmente altrettanti mari. La pattuglia di Biogem, in particolare, prenderà il testimone ad Ariano Irpino, per poi idealmente consegnarlo a Candela (Foggia), una delle ultime mini-tappe del percorso, prima dell’arrivo a Molfetta, sul Mare Adriatico.
Ettore Zecchino
L’evento, in programma oggi e domani nella suggestiva città di Kaunas, conclude virtualmente il percorso di ‘CONNECT 2020-2024’, la rete internazionale di ricerca sul declino cognitivo nelle malattie renali croniche, che ha avuto tra i principali ispiratori e protagonisti il direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso. Per il professore irpino, chiamato, non casualmente, a numerosi interventi, comprese l’apertura e la chiusura, sia pure in videoconferenza, della due giorni lituana, l’incontro ‘’rappresenta l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti fino ad ora dal progetto CONNECT (in corso di svolgimento fino al prossimo ottobre), ma servirà, soprattutto, a gettare le basi per un immediato rilancio dell’iniziativa, nella speranza di intercettare nuovi finanziamenti comunitari’’. Un risultato che il professore Capasso considera plausibile, considerata la riuscita ‘’messa in rete di studi, per giunta multidisciplinari, sui rapporti causali tra malattia renale cronica e disturbi cognitivi, solo fino a pochi anni fa considerati pioneristici, ma che oggi destano l’attenzione dell’intera comunità scientifica’’.
Il convegno vedrà la partecipazione di ricercatori provenienti da una quindicina di Paesi, prevalentemente europei. Tra questi, Antonio De Donato e Annachiara Pastore, del laboratorio di Nefrologia di Biogem, che, nella giornata di domani, relazioneranno su diabete e decadimento cognitivo.
Ettore Zecchino
Il laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione dell’Istituto irpino ha partecipato, nei giorni scorsi, alla conferenza annuale dell’European Association for Cancer Research (EACR 2024), con sede a Rotterdam. Il gruppo, guidato dal professore Michele Caraglia (assente in Olanda), ha presentato un lavoro, prima firmataria la ricercatrice arianese Marianna Scrima, sulla caratterizzazione trascrittomica delle singole cellule di pazienti con carcinoma della laringe. ‘’Lo studio – sottolinea la dottoressa Alessia Cossu, tra i suoi autori – è stato portato avanti grazie al contributo fondamentale del laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale di Biogem e punta a comprendere fino in fondo l’eterogeneità intra-tumorale, ovvero la diversità tra le cellule di un singolo tumore’’.
Il convegno olandese rientra nell’intensa attività di promozione e comunicazione della ricerca di base, preclinica e traslazionale sul cancro, realizzata dall’Associazione Europea per la Ricerca sul Cancro (EACR) e rivolta a una comunità di circa 12mila ricercatori, operanti in oltre 100 Paesi.
Ettore Zecchino
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