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Sarà all’insegna della chitarra classica di Giulio Tampalini il secondo appuntamento di Biogem Musica 2025, in programma mercoledì 19 febbraio alle ore 19. L’artista bresciano, vincitore di prestigiosi premi internazionali, ordinario al Conservatorio Donizetti di Bergamo e considerato dalla critica tra i vertici mondiali del popolare strumento a corde, suonerà ad Ariano Irpino brani della grande tradizione spagnola otto-novecentesca, tratti dall’opera di Dioniso Aguado, Isaac Albeniz, Francisco Tarrega e Joaquin Rodrigo. Un altro strumento musicale farà dunque il suo ‘debutto’ a Biogem Musica, rassegna ideata e diretta dal maestro Nazzareno Carusi, che dall’autunno del 2023 si snoda nell’anno come un vero e proprio ‘festival’, dall’approccio sempre orientato a illuminare il legame tra l’interprete, il suo strumento e la storia della musica, sublimandone il magico incontro. <<Nata sull’onda del ricordo di un gigante degli studi musicali come il napoletano Paolo Isotta, Biogem Musica – sottolinea Carusi - vuol rappresentare un’ulteriore tappa verso il superamento degli steccati tra le ‘due culture’, umanistica e scientifica, vera e propria missione dell’Istituto di Ricerca Biogem>>. <<Un obiettivo forse ambizioso, ma che si rivela a ogni appuntamento molto stimolante>> – assicura il maestro abruzzese, sottolineando che <<la vivacità culturale che si respira al Biogem suscita interesse e sinceri apprezzamenti, spesso sfociati in legami autentici, da parte di non poche eccellenze del mondo musicale italiano>>.
La giornata di studi, organizzata dall’area di ricerca oncologica del centro irpino e sponsorizzata dalle aziende Prodotti Gianni, Miltenyi Biotec, Aurogene, Cytosens e Sarstedt, è in programma giovedì 20 febbraio, nella sede dell’Istituto, ad Ariano Irpino, dove confluiranno ricercatori provenienti da diverse università italiane.
Nel dettaglio, i lavori saranno aperti alle 9:00, con una relazione del professore Nicola Amodio (Università degli Studi ‘Magna Graecia’ di Catanzaro) sulla ‘disfunzione mitocondriale nel mieloma multiplo’. A seguire, il professore Andrea Morandi (Università di Firenze) spiegherà come ‘approfittare’ della vulnerabilità metabolica per potenziare l’efficacia della terapia nel cancro al seno. Un approfondimento sul recettore alpha degli estrogeni e sul suo ruolo cruciale nella progressione tumorale toccherà a Marco Fiorillo, ricercatore biochimico presso l’Università della Calabria. Si torna poi in Campania con Pasquale Pisapia, dell’ateneo federiciano, e con le sue ricerche sulla biopsia liquida nei tumori solidi che permettono di fare diagnostica direttamente su sangue dei pazienti.
La seconda e ultima sessione dei lavori sarà tutta ‘al femminile’, grazie a Manuela Curcio, chiamata a relazionare sull’uso delle nanoparticelle nelle terapie oncologiche, e a Claudia Maldini, responsabile marketing della multinazionale Miltenyi Biotec, che, in un intervento ‘panoramico’ sullo stesso tema, porterà anche la ‘voce’ della ricerca aziendale più avanzata in materia.
<<Il meeting da noi organizzato – sottolinea la ricercatrice Marianna Scrima, del laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione di Biogem – ha il duplice obiettivo di confrontarci con molti ricercatori di punta su temi di rilevante interesse in ambito oncologico, ma, non secondariamente, quello di creare i presupposti per avviare collaborazioni con alcuni di loro e con i loro gruppi di ricerca>>. <<Un percorso – conferma il professore Michele Caraglia, responsabile dell’area di ricerca oncologica a Biogem - che è nel DNA del nostro Istituto e che ci ha già portato ad ottenere importanti risultati nel recente passato>>.
Ettore Zecchino
Il concerto, in programma venerdì 31 gennaio, alle 19:00, rappresenta una parentesi quasi tutta ‘contemporanea’ per Biogem Musica. Il pianista barese, invitato dal direttore artistico della Rassegna, Nazzareno Carusi, deve infatti la sua fama internazionale a un talento pianistico purissimo e agli esiti straordinari dell'attenzione che da sempre rivolge alla musica contemporanea. Una sensibilità affinatasi negli anni anche grazie alla collaborazione con alcuni tra i più grandi compositori di oggi, come John Adams, George Crumb, Helmut Lachenmann e Frederic Rzewski. <<Il suo disco dedicato a Crumb – precisa Nazzareno Carusi - è stato nominato ai Grammy Awards, mentre l'album con opere di Adams e Rzewski ha vinto il premio della critica italiana come ‘Miglior Disco’ del 2006>>.
Titolare della cattedra di Pianoforte Principale al Conservatorio di Bari e docente all'Accademia di Pinerolo, Emanuele Arciuli, dal settembre 2023 anche membro effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ad Ariano Irpino eseguirà un programma diviso idealmente in due parti. Alla prima sessione ‘europea’ (Haydn e Grieg), seguirà una seconda tutta ‘americana’, concentrata su due culture importanti e, in parte, marginalizzate (nativa americana e afroamericana).
Nel dettaglio, il programma comprende brani di Connor Chee, un giovane compositore e pianista cresciuto nella riserva Navajo dell’Arizona, ma anche composizioni della pianista afroamericana Margaret Bonds, per finire con ‘Round Midnight Variations, un omaggio a Thelonious Monk, costituito da un ciclo di oltre venti variazioni scritte a inizio millennio per lo stesso Arciuli da alcuni tra i maggiori compositori americani.
Ettore Zecchino
L’intervento, ospitato dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale, analizza le condizioni alla base di una possibile definizione della coscienza artificiale. Partendo da un’ampia disamina degli straordinari sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, tali da indurre a ritenere possibile la riproduzione di pressoché tutte le facoltà mentali umane nei sistemi tecnologici da essa informati, il dottore Farisco ha analizzato, in particolare, il dibattito scientifico in corso sulla possibile emersione di una coscienza artificiale. Una questione anzitutto filosofica, che, secondo il responsabile dell’Unità di Ricerca Bioetica di Biogem, può sfuggire ai rischi dell’autoreferenzialità e dell’astrattezza solo grazie alla collaborazione tra diverse discipline, incluse quelle direttamente impegnate alla frontiera della ricerca più avanzata, come le neuroscienze computazionali e cognitive, e ovviamente, gli studi in corso sull’Intelligenza Artificiale.
L’articolo firmato da Farisco è, coerentemente, il frutto di una collaborazione tra filosofi, neuroscienziati, ingegneri e informatici, provenienti da diversi Paesi europei, che ha portato, nel tempo, alla definizione di un modello di coscienza composto da diverse dimensioni, incluse capacità cognitive e aspetti esperienziali. Di qui la necessità di chiarire a quale forma particolare della generica nozione di coscienza ci si riferisce quando si parla della possibilità di replicarla artificialmente. Più nello specifico, l’articolo analizza il caso della ‘consapevolezza’, ossia quella dimensione della coscienza relativa alla capacità di processare l’informazione e utilizzarla intenzionalmente al fine di raggiungere degli obiettivi specifici.
“In questo lavoro – chiarisce infine lo stesso Farisco – abbiamo inteso anzitutto porre le basi per una riflessione critica e ponderata sul tema della coscienza artificiale, impegnandoci ad evitare gli estremi di una negazione aprioristica, come quelli di un’accettazione acritica della sua inevitabilità”.
Ettore Zecchino
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