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    Tre grandi nomi internazionali aprono a collaborazioni con Biogem

    Saranno Alessia Fornoni, direttrice del Peggy and Harold Katz Family Drug Discovery Institute di Miami, Farhad Danesh, professore di Medicina Interna al MD Anderson Cancer Center di Houston (Texas) e Rafael Kramann, docente presso l’Università RWTH di Aquisgrana, i tre ospiti d’onore di un incontro in programma a Biogem lunedì 26 febbraio, alle 14:30. Il convegno, fruibile anche in videoconferenza al link  https://meet.goto.com/196155365, dopo i saluti del presidente Ortensio Zecchino, vedrà in prima linea il direttore scientifico dell’Istituto irpino, Giovambattista Capasso, costantemente impegnato nella ricerca di partnership di prestigio.

    Quello del 26 febbraio si annuncia come un pomeriggio speciale per Biogem, che raccoglie, per dirla con il professore Capasso, ‘’una proposta-sfida lanciata da tre grandi nomi della ricerca medica internazionale, in merito a una possibile collaborazione futura su altrettanti grandi temi della ricerca traslazionale’’.
    Si partirà dagli ultimi passi avanti nella comprensione del metabolismo del colesterolo, di cui parlerà Alessia Fornoni, introdotta dal professore Mario De Felice, coordinatore del Centro di Modellistica Animale di Biogem. La studiosa italiana, in forza all’Università di Miami e molto apprezzata negli Usa per alcuni suoi studi pioneristici sull’insulina e per la sua comprovata capacità di ‘mentorship’, svelerà i recenti progressi ottenuti con il suo gruppo di ricerca.

    Seguirà una relazione sulla nuova frontiera dei biomarcatori collegati ai messaggeri cellulari, studiati specificamente in relazione alla malattia renale diabetica, ma, in prospettiva, estensibili anche al vasto mondo dell’oncologia. Il contributo scientifico del professore Danesh, non a caso proveniente da uno tra i massimi centri oncologici del mondo, sarà introdotto dalla responsabile del Laboratorio di Epigenetica di Biogem, Lucia Altucci. Una scelta che colloca l’incontro alla frontiera tra nefrologia ed oncologia, le due principali aree di ricerca dell’Istituto arianese.

    Molto atteso è infine l’intervento del tedesco Rafael Kramann, tra i massimi esperti mondiali di fibrosi d’organo (polmone, cuore, rene) sulla possibilità di fare genetica a livello di singole cellule per le patologie cardiache e renali. Nei fatti già una realtà, ad Aquisgrana, dove ha sede il più avanzato tra i centri europei targetizzati sulle omiche spaziali (tridimensionali) e con il quale Biogem si candida a collaborare. Una partnership, parzialmente già in corso, in ambito esclusivamente nefrologico, grazie al professore Francesco Trepiccione e al suo team. Toccherà a lui, nella veste di responsabile del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, l’introduzione del suo collega tedesco e l’indicazione di nuovi percorsi orientati su una collaborazione, a più livelli, tra i due centri di ricerca.

     

    Ettore Zecchino

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    Rivista ‘Cell’ pubblica studio sul cancro con ricercatrice Biogem co-prima autrice

    La giovane Francesca Pia Caruso, membro del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale dell’Istituto irpino, insieme ad alcuni suoi colleghi, in larga parte provenienti da atenei statunitensi, è fra gli autori principali di uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell (https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674%2824%2900064-3), per l’analisi molecolare delle caratteristiche immunitarie dei tumori. Nello specifico, il team di ricercatori, grazie a un approccio multi-omico, è riuscito a caratterizzare il microambiente tumorale e le relative interazioni con le cellule tumorali in oltre mille campioni neoplastici in dieci diversi tipi di cancro.

     “Il nostro contributo - spiega la dottoressa Caruso - ha portato all’identificazione di sette diversi sottotipi immunitari, associati a specifiche alterazioni del DNA’’. ‘’Questo fatto nuovo – aggiunge - ci suggerisce l’esistenza di un’impronta molecolare, per cui pazienti affetti da tumori differenti possono attivare meccanismi di risposta immunitaria simili”. Nel dettaglio, sono state identificate alcune proteine chinasi chiave, la cui attività è alla base dei meccanismi di evasione immunitaria del tumore e che potrebbero rappresentare efficaci target terapeutici.

    L’utilizzo di un nuovo approccio computazionale ha inoltre permesso di stimare per ogni tumore la composizione del microambiente, identificando precise condizioni cellulari associabili alla sopravvivenza nel carcinoma renale, nell’adenocarcinoma polmonare e in quello pancreatico. In particolare, la presenza di un particolare sottotipo di infiltrato immunitario è potenzialmente associata a una risposta favorevole al trattamento con immunoterapia in diversi tumori.

    “Questi risultati – sottolinea Francesca Pia Caruso – aprono nuove prospettive sulla possibilità di migliorare l’efficacia di farmaci immuno-terapici e di contrastare meccanismi di immuno-resistenza, potendo così ampliare il numero di pazienti che trarrebbe maggiore beneficio dal trattamento, sulla base di specifiche caratteristiche del tumore’’.

    Il professore Michele Ceccarelli, co-autore senior dello studio e responsabile del laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale di Biogem, specifica che “il gruppo di ricercatori ha potuto sfruttare un enorme database di informazioni molecolari, realizzato nell’ambito del  Clinical Proteomic Tumor Analysis Consortium (CPTAC), con l’intento di studiare come fattori genetici ed epigenetici agiscono su geni e proteine per modificare le modalità con cui il sistema immunitario riconosce le cellule tumorali’’. ‘’Tale lavoro – garantisce infine Ceccarelli - non solo permette di comprendere perché alcuni pazienti rispondono meglio di altri alle immuno-terapie, ma soprattutto consente di individuare nuovi potenziali target farmacologici da combinare con i cosiddetti inibitori dei checkpoint immunitari”.

     

    Ettore Zecchino

    Il presidente di Biogem inaugura convegno-evento sul diabete a Napoli

    La conferenza, in programma da giovedì 22 a sabato 24 febbraio, è organizzata dal diabetologo dell’ASL partenopea Silvio Settembrini e coinvolge una sessantina di relatori italiani e stranieri, provenienti da molti Paesi, anche extra-europei.  Nelle giornate di giovedì e venerdì è previsto, in particolare, un aggiornamento sulle nuove frontiere clinico terapeutiche del diabete nel nostro Paese, mentre sabato 24 sarà la volta della prima Conferenza internazionale sulla malattia renale diabetica.

    La relazione introduttiva del meeting, giovedì pomeriggio, toccherà al presidente di Biogem Ortensio Zecchino, che parlerà del percorso incessante dell’arte medica ‘verso nuovi paradigmi’. Il viaggio, partendo dagli albori ippocratici e soffermandosi su successi e criticità di epoche via via più vicine alla nostra, si soffermerà sugli ultimi sviluppi della medicina personalizzata, con le sue annunciate ‘mirabilia’, ma anche con il rischio, non irrilevante, di un pericoloso ridimensionamento del ruolo del medico. ‘’Paradosso – mette in guardia Zecchino - di una medicina iper-specializzata ed estremamente performante nella riparazione dei singoli ‘pezzi’ del corpo umano, ma molto meno brillante nella difesa della persona nella sua complessità biologica’’.

    Un rischio particolarmente alto, soprattutto al cospetto di dilaganti malattie sistemiche, come il diabete, che ci si orienta sempre di più a prevenire, oltre che a curare. A spiegarlo, la dottoressa Erminia Bianchino, Responsabile del Laboratorio di Nutraceutica di Biogem, chiamata a un intervento, nella mattinata di venerdì 23 febbraio, sulle implicazioni cliniche tra nutraceutica e nutrigenomica. ‘’Un approccio di avanguardia che – scandisce la dottoressa Bianchino - partendo dall’identificazione di nuovi principi attivi presenti negli alimenti e benefici per la nostra salute, si spinge a studiare l’impatto esercitato da questi stessi alimenti sul nostro genoma’’. ‘’Un metodo innovativo, che – sottolinea la stessa Bianchino - punta a combinare la genetica con l’integrazione nutraceutica, al fine di creare programmi alimentari personalizzati, basati sulle differenze genetiche individuali’’.

    Il contributo di Biogem, grazie al suo direttore scientifico, si annuncia rilevante anche nella giornata di chiusura della kermesse napoletana. Il professore Giovambattista Capasso figura, infatti, fra i tre responsabili scientifici della prima Conferenza Internazionale sulla malattia renale diabetica, insieme al già ricordato dottore Settembrini e al professore Farhad Danesh, Direttore della Divisione Medicina Interna del MD Anderson Cancer Center dell’Università di Houston (Texas). Il contributo scientifico del professore Capasso verterà, in particolare, sulla compromissione cognitiva nella malattia renale diabetica, nel solco di studi avviati pioneristicamente a Biogem sulle implicazioni e le interdipendenze rene-cervello. ‘’Un’intuizione – chiarisce il professore Capasso, attualmente Responsabile Scientifico della Società Europea di Nefrologia - alla base del progetto internazionale CONNECT, caldeggiato e animato dal nostro ’Istituto’’.

    Un intervento, quello del professore Capasso, che conferma la centralità, in Biogem, dell’area di ricerca nefrologica, al convegno napoletano impersonata dal suo attuale responsabile, Francesco Trepiccione, professore associato all’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ e chairman in una sezione dedicata alla ‘trasmissione del segnale’ nella malattia renale diabetica. ‘’A sancire una volta di più – spiega il professore Capasso – l’approccio traslazionale di Biogem, anche nella nuova frontiera della lotta al diabete. E a spiegare il senso della partecipazione attiva ad un incontro come questo che, grazie alla presenza di illustri esperti provenienti da tutto il Mondo, si propone di essere il punto di partenza per la diffusione di una ricerca d’avanguardia che conduca alla scoperta di metodologie diagnostiche sempre più raffinate e all’introduzione di trattamenti più efficaci nel campo della malattia renale diabetica’’.

    Ad impreziosire la seconda parte del convegno napoletano si segnala, infine, la relazione del Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ IRCCS Giuseppe Remuzzi, tra l’altro Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Biogem, che relazionerà sul sistema di complemento nella malattia renale diabetica. Un argomento, oggetto di studi all’avanguardia condotti dallo stesso Remuzzi sul diabete come patologia autoimmune, rientrante, a pieno titolo, nella vasta e articolata categoria delle malattie a carattere infiammatorio.

     

    Ettore Zecchino

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    Ettore Novellino primo relatore ai seminari 2024 di Biogem

    La conferenza, dal titolo ‘Nutraceutici: farmaci per le persone sane’, avrà luogo presso la sede di Biogem, ad Ariano Irpino, mercoledì 21 febbraio alle 11:00, ma sarà fruibile anche in videoconferenza, all’indirizzo https://meet.goto.com/956457405. L’invito rivolto al professore Novellino, secondo autore al mondo per numero di lavori pubblicati nel campo della chimica farmaceutica e colonna della farmacologia italiana, conferma l’orientamento dell’Istituto irpino verso una branca, la nutraceutica, recentemente strutturata in laboratorio e affidata alla guida della dottoressa Erminia Bianchino.

    Alla base del seminario, la constatazione dell’emersione di un nuovo concetto di salute, fondato sulla prevenzione, intesa come un insieme complesso di azioni, atte a generare un benessere psicofisico. ‘’Tale benessere – anticipa Novellino - rappresenta l’espressione di un’armonica integrazione tra le capacità rigenerative dell’organismo, la psiche e l’ambiente, attraverso il meccanismo della ‘biology resolution’, che integra nutraceutica, cosmesi, dieta e valutazione dello stato rigenerativo dell’individuo’’. Una visione che concepisce il nutraceutico come la versione aggiornata e potenziata di un alimento salutare, in grado di unire all’alta digeribilità e ipoallergenicità, le proprietà curative di principi attivi naturali di comprovata efficacia.

    ‘’L’utilizzo dei nutraceutici – sottolinea il professore Novellino - è associato al concetto di medicina di iniziativa, atta a riequilibrare ed ottimizzare le funzioni fisiologiche di ogni individuo, per assicurare salute e benessere’’. ‘’La sua area di intervento – chiarisce infine lo stesso Novellino – è “beyond diet, before drug”, ossia quando la dieta non è più efficace, ma prima dell’uso del farmaco’’.

     

    Ettore Zecchino

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    Il violoncello di Ludovica Rana in scena a 'Biogem Musica'

    Lo strumento, un Claude-Augustin Miremont del 1870, sarà suonato nell’Aula Magna ‘Emanuele’ dell’Istituto irpino, sabato 10 febbraio alle 19:30, accompagnato dal pianoforte di Maddalena Giacopuzzi, nell’ambito della rassegna ideata e diretta dal maestro Nazzareno Carusi e dedicata allo scrittore e storico della musica Paolo Isotta. Il collaudato duo, in scena in ambito nazionale ed internazionale dal 2018, propone l’esecuzione di brani di Gustav Mahler, Richard Strauss ed Alexander von Zemlinsky.

    Per Ludovica Rana, sorella della celebre pianista Beatrice, protagonista nel concerto inaugurale di Biogem Musica, si tratta di un ritorno ad Ariano Irpino, dove si era già esibita in occasione del meeting ‘Le 2ue Culture’ del 2021. Risale all’anno successivo la pubblicazione, in duo proprio con Maddalena Giacopuzzi, del cd ‘Affresco Italiano’, con musiche di Busoni, Cilea e Martucci, consacrazione definitiva di una formazione che unisce idealmente il Paese, dal Salento di Rana al Veneto di Giacopuzzi.
    Provenienti entrambe da famiglie vocate alla musica e formatesi in prestigiose accademie, con maestri del calibro di Enrico Dindo e Giovanni Sollima per Ludovica Rana e di Cristiano Burato e Benedetto Lupo per Maddalena Giacobuzzi, le due musiciste alternano alle attività del duo una brillante carriera concertistica individuale. In questa veste, sin dalla più giovane età, hanno calcato scene prestigiose in ambito nazionale ed internazionale.

     

    Ettore Zecchino

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