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    Accenture Italia punta su UIIP-Biogem per supportare la crescita della sede di Cosenza

    La decisione della multinazionale ICT (Information and Communication Technology) conferma l’investitura già conseguita dal Programma di formazione post-laurea di Biogem per la sede di Bari e consolida un significativo piano di investimenti del gruppo nell’Italia Meridionale, fino a pochi anni fa rappresentata solo da Napoli. A partire dai prossimi bandi, per l’esattezza dalla 61° edizione, UIIP (University-Industry Internship Program), a cui, come sempre, sarà possibile candidarsi mediante il sito www.uiip.it, collaborerà, quindi, alla crescita di un nuovo competence center, in allestimento nella città calabrese e incentrato su tematiche concernenti l'area SAP, che rappresenta uno dei software gestionali più diffusi al mondo. A darne notizia è il coordinatore del Programma UIIP, Andrea Di Maso, che sottolinea come, ‘’a differenza di qualche anno addietro, i giovani meridionali potranno avviare un percorso lavorativo post UIIP direttamente al Sud, grazie ai tre capisaldi di Napoli, Bari e Cosenza, che affiancano le storiche sedi di Roma, Milano e Torino’’.  ‘’Una conferma- continua Di Maso – degli ottimi risultati del Programma UIIP, che si avvia a chiudere la sua cinquantanovesima edizione con un placement aziendale ormai stabilizzatosi al 98%.

    L’Autunno di UIIP si apre, intanto, con il successo annunciato della edizione numero 60, al via giovedì 21 settembre, con 65 partecipanti provenienti da tutto il Paese. Oltre alla tradizionale presenza di allievi delle regioni del centro sud (dal Lazio alla Sicilia) si segnalano, infatti, iscrizioni da Veneto, Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna

    A coronamento di una stagione che si annuncia molto impegnativa, il prossimo 12 ottobre, i coordinatori di UIIP-Biogem, Andrea Di Maso e Antonella Saporito, parteciperanno, infine, al job meeting di Bari, uno dei principali eventi di incontro fra laureati ed aziende organizzati nel Sud Italia, in programma presso il Politecnico del capoluogo pugliese.

     

    Ettore Zecchino

    Il Nobel Chalfie visita i Laboratori di Biogem

    La felicità stampata sui volti dei ricercatori come prova della qualità della ricerca svolta a Biogem, pur nella difficoltà di misurarla in un tempo fatalmente molto ridotto, come quello trascorso ad Ariano Irpino. E poi un grande e chiaro apprezzamento per la formula delle Due Culture, inverato dalla sua personale vocazione all’approfondimento in ambiti distanti dalla sua disciplina, come l’etica e i diritti umani nella scienza, oggetto della sua relazione al meeting settembrino. Di questo e molto altro ha parlato stamani il Premio Nobel Martin Chalfie, nel corso di un incontro con i ricercatori di Biogem.
    Il dialogo con l’intera comunità scientifica dell’Istituto arianese è stato anticipato da un’accurata visita presso alcuni laboratori. Guidato dal dottore Giuseppe Raucci, il professore Chalfie si è innanzitutto soffermato sul Centro di Saggio, riconosciuta eccellenza di Biogem, per poi approfondire alcuni studi di genomica, in corso presso il Laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione, dove a fare gli onori di casa c’era la dottoressa Marianna Scrima. Sempre prodigo di consigli, anche strettamente tecnici, il Premio Nobel ha poi visionato il microscopio multifotone, attrezzatura tra le più innovative di Biogem, illustrata nei dettagli dal dottore Luciano D’Apolito, mentre i dottori Anna Iervolino e Francesco Albano hanno mostrato gli studi in corso nei laboratori, rispettivamente, di Nefrologia Traslazionale e Staminalità e Rigenerazione Tissutale. Il giro del professore Chalfie, generoso anche nell’aneddotica regalata ai giovani dottorandi sulla sua lunga parabola professionale e umana, si è concluso con il professore Vincenzo Carafa, nel Laboratorio di Epigenetica Medica e con la professoressa Concetta Ambrosino, in quello di Geni e Ambiente.
    Il Premio Nobel, in un’ideale appendice delle Due Culture, ha poi visitato Biogeo, il Museo di storia della terra e della vita, che impreziosisce da anni il centro di ricerca arianese, recandosi, subito dopo, a Sant’Angelo dei Lombardi, presso l’Abbazia del Goleto, uno dei riconosciuti simboli dell’intera Irpinia.

     

    Ettore Zecchino

    Chiusura da Nobel alle Due Culture di Biogem

    Sarà lo statunitense Martin Chalfie, professore di Scienze Biologiche alla Columbia University di New York e Premio Nobel per la Chimica nel 2008, il relatore più atteso oggi, giornata conclusiva del meeting arianese. Per la comunità di Biogem si tratta di un gradito ritorno e di una promessa mantenuta da parte di Chalfie, presente, ma in videoconferenza, già nell’edizione 2021 della kermesse, parzialmente condizionata dalla pandemia di COVID-19. Quest’anno il suo intervento, collocato alle 18:00, verterà sull’ampio tema dei rapporti tra la scienza e i diritti umani.

    L’ultima giornata delle Due Culture, come da tradizione, si aprirà in mattinata, alle 11:00, con un intervento dell’ingegnere arianese Mario Vernacchia, progettista per molti grandi gruppi dell’industria automobilistica, italiani ed internazionali (Ferrari-Pininfarina, Lamborghini, Mercedes, Fiat, Peugeot, General Motors Cadillac, Zhongxing Auto China e altri) che presenterà un progetto di autobus urbano alimentato ad idrogeno.
    A seguire, l’alta letteratura farà il suo ingresso a Biogem, grazie alla professoressa Paola Villani, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. La professoressa Villani terrà una relazione su ‘La luna tra Copernico, Galilei e Leopardi e l’utopia di un pianeta senza uomini’. Un suggestivo titolo, insieme simbolo e paradigma del meeting.

    La mattina si chiude con Michael Barry, docente presso l’American University of Afghanistan e ormai veneziano di adozione. Il suo intervento, in videoconferenza, sarà una vera e propria ‘lectio magistralis’ sull’Albero della Vita, l’Erba dell’Immortalità e le Fonte della Gioventù nelle mitologie universali.
    Echi cinesi risuoneranno nel pomeriggio, grazie all’intervento, in apertura di sessione (ore 16:00), del professore Paolo Vincenzo Genovese, docente alla Zhejiang University ed esperto di architettura della seconda potenza economica mondiale. Il professore, forte anche della sua esperienza diretta come architetto capo e consulente per società cinesi ed internazionali nel campo della progettazione urbana, svolgerà un’analisi critica del concetto di città verdi e comunità sostenibili.

    Subito dopo, salirà in cattedra il musicista Nazzareno Carusi che quest’anno affiancherà, al ruolo di direttore artistico delle serate, quello di relatore del meeting. Il suo mondo verde, naturalmente, sarà un incontro tra musica e natura. Un intervento che consolida il rapporto strettissimo tra Biogem e il maestro abruzzese, al vertice di diverse e prestigiose istituzioni musicali italiane e recentemente nominato direttore artistico del Premio Paganini.

    Il commiato di Ortensio Zecchino, con l’annuncio del tema principale del meeting 2024, sarà anticipato dalla presentazione di due volumi collettanei, realizzati da Rubbettino Editore, con la partecipazione di oltre 70 esponenti delle due culture, in omaggio proprio al presidente di Biogem, per il compimento dei suoi 80 anni.

    Infine, tutti ad ascoltare la musica del pianista italo-svedese Olaf John Laneri, ideale chiusura di un’edizione più cosmopolita di altre.

     

    Ettore Zecchino

    La guerra in Ucraina irrompe alle Due Culture di Biogem

    La drammatica attualità del conflitto ben dentro le porte dell’Europa, commentato dal professore Antonio Noschese, consigliere scientifico della Marina Militare Italiana e presidente IDMA (International Disaster Medicine Association) e dall’ambasciatore Pasquale D’Avino, già a capo della diplomazia italiana in Kazakistan e in Kirghizistan, si prende la scena, per il secondo anno consecutivo, al meeting settembrino arianese, in questa giornata di sabato. Intervistati dall’ambasciatore Cosimo Risi, ormai padrone di casa a Biogem, i due svolgeranno un’analisi politico-diplomatico-militare su una situazione di crisi internazionale che appare ancora senza sbocchi.

    Il confronto sulla guerra in Ucraina si colloca in mezzo a due appuntamenti direttamente collegati al mondo verde, tema principale delle Due Culture 2023. In apertura (alle 16:00), il giornalista RAI Bruno Gambacorta, tra le più note firme del TG2 e inventore di Eat Parade, intervisterà il professore Francesco Sottile, docente all’Università di Palermo e autorevole dirigente di Slow Food internazionale. Al centro di questo spazio, in ideale continuità con l’intervento svolto dal professore Remuzzi nella giornata precedente, una riflessione a tutto campo sui rapporti tra l’agricoltura e l’alimentazione sostenibile.

    Protagonista della serata di sabato sarà, infine, la dottoressa Erminia Bianchino, responsabile del laboratorio di Nutraceutica nell’Istituto arianese, che presenterà ‘l’Erbario di Biogem, Inter folia fulget’, una riproduzione a stampa di un erbario di fine Ottocento, dove ogni tavola, unitamente alla botanica, è stata arricchita da riferimenti poetici e letterari.

     

    Ettore Zecchino

    Alle Due Culture di Biogem è il turno del professore Giuseppe Remuzzi

    Il mondo verde declinato nelle forme specifiche della botanica, ma anche nella sua capacità di dialogare con l’urbanistica e con l’architettura, per poi chiudere in una prospettiva medico-scientifica, affidata al Direttore dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi. Entra nel vivo il meeting settembrino di Biogem, che, nella sua terza giornata, si concede un excursus nell’affascinante realtà degli orti botanici, descritti come scrigni di biodiversità, centri di ricerca e giardini storici, dal professore Paolo Caputo, Direttore dell’Orto Botanico di Napoli. Un intervento che aprirà i lavori, come sempre alle ore 16:00, e che, pur incentrato su una realtà di grande storia e prestigio, quale quella partenopea, si annuncia ben più ampio nell’impostazione, grazie alla prestigiosa carriera, anche fuori dal nostro Paese, del professore Caputo.
    Seguirà una relazione di Mario Panizza, docente di architettura e già Rettore dell’Università Roma Tre, che concentrerà la sua analisi sulle città dal cuore verde. Un contributo alla discussione altrettanto cosmopolita, visti gli studi, anche recenti, del professore, sull’urbanistica dal cuore verde nella lontana Australia.
    L’intervento finale di Giuseppe Remuzzi, molto atteso dalla comunità scientifica di Biogem, collegherà la salute umana e quella del pianeta alle scelte alimentari cui saremo chiamati come società. Una stagione nella quale, secondo il top scientist Remuzzi, la comunità medica non deve perdere l’opportunità di essere influente. Quasi un richiamo alle armi per istituzioni scientifiche come Biogem, sempre più orientate verso un approccio universalmente traslazionale nella ricerca biomedica.

    Riflessioni in musica scaturiranno, infine, dal pianoforte romantico dell’arianese Antonio Gomena, ancora giovane, ma già raffinato interprete di un repertorio sempre più ampio. Un concerto, quello di Gomena, che consolida il rapporto di reciproco arricchimento tra l’Istituto arianese e i non pochi talenti che il territorio circostante esprime.

     

    Ettore Zecchino

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