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Il riconoscimento, collegato al Progetto Regionale ‘Il solco di San Michele’ – POC 2023, è assegnato dal Comune e dalla Pro Loco di Castel Baronia (Av), ed è riservato ad istituti, imprese e cittadini irpini, distintisi nell’ambito della cultura, della ricerca, dello sport, dell’imprenditoria, dell’enogastronomia. La cerimonia di ritiro del premio si svolgerà nel Chiostro Francescano annesso al Palazzo Comunale di Castel Baronia, alle ore 17,30 di sabato 18 novembre, nell’ambito di una serata presentata dal noto conduttore irpino Enzo Costanza.
"La Ravece" – sottolinea il presidente della Pro Loco Castel Baronia, Enzo Mazzeo – è stata introdotta in Irpinia dai frati virginiani ed ebbe origine proprio in questo lembo di Terra, nel tardo Medioevo, precisamente nel convento di S. Giovanni della Valle di Castel Baronia’’. ‘’E il Premio Ravece – spiega lo stesso Mazzeo – ha inteso accostare la personalità, il vigore, l’eccellenza di questa pianta autoctona, unica D.O.P olivicola irpina, a personalità ed enti che danno lustro a questa terra’’.
Alla cerimonia di premiazione sarà presente il direttore amministrativo di Biogem, Tullio Bongo, che, rimarcando l’impegno costante del centro di ricerca irpino nella valorizzazione delle ricchezze del territorio, ricorda la genotipizzazione delle piante di ravece, realizzata nei laboratori arianesi. ‘’Nel nostro Istituto – annuncia Bongo - sono in corso diverse ricerche sia sulle foglie sia sul frutto della ravece, per l’estrazione di principi attivi curativi e/o destinati a un ampio utilizzo nell’ambito della cosmetica’’. ‘’Un premio – chiosa il dottore Bongo – che ci rende particolarmente fieri e che ci spinge ad insistere nelle politiche green fino ad ora attuate, grazie alle quali il nostro Istituto, un tempo parte di una landa desolata, è ora immerso nel verde, circondato proprio da oltre 800 piante di ulivo’’.
Il Premio Ravece, giunto alla sua terza edizione, è stato assegnato, quest’anno, anche al dirigente della Scuola Enologica di Avellino, Pietro Caterini, e al direttore del Giornale Radio Rai, Francesco Pionati, due irpini che – dichiara il sindaco di Castel Baronia, Felice Martone – ‘’insieme a un Istituto all’avanguardia come Biogem, sono stati capaci di dare lustro alla nostra provincia nei settori, rispettivamente, dell’enologia e del giornalismo’’.
Ettore Zecchino
Le novità emerse dagli studi più recenti in neonatologia e i più moderni approcci di cura per i nati prematuri saranno al centro di un pomeriggio ideato dal Presidente del Rotary Club Avellino Est Centenario, Nicola Grasso, nell’ambito della Giornata Mondiale della Prematurità. L’iniziativa, in programma venerdì 17 novembre, alle 17:30, nella sede di Biogem, ad Ariano Irpino, potrà contare sulla partecipazione, come relatori, del professore Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), e del direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, qui nella veste di esperto in malattie renali rare. Il convegno, presenziato dalle più alte cariche del Rotary Club Avellino Est Centenario, sarà moderato dalla dottoressa Lidia Grappone, neonatologa dell’Ospedale San Pio da Pietrelcina di Benevento. Nel corso del pomeriggio, ampio spazio sarà dato alle testimonianze dei genitori, che evidenzieranno la frequente corrispondenza tra gesti semplici e grandi risultati nel percorso di crescita dei prematuri, con un focus sul ruolo della musica come importante ausilio terapeutico. Proprio l’arte di Euterpe, a Biogem di casa, accompagnerà, con numerosi intermezzi di strumenti solisti e con la Corale Polifonica di Grottaminarda, le varie sessioni del convegno.
Ettore Zecchino
La comunità di Biogem si congratula con il maestro Nazzareno Carusi per lo straordinario successo della 57esima edizione del Premio Paganini, conseguito sotto la sua direzione artistica e la presidenza di Giovanni Panebianco. Biogem si prepara, dunque, a ospitare il vincitore Simon Zhu nel concerto, già programmato per l’edizione ‘24-‘25 di Biogem Musica e incluso nella tournée di oltre settanta appuntamenti che lo vedranno impegnato, nei prossimi due anni, per le maggiori istituzioni concertistiche, a cominciare dal Teatro alla Scala di Milano.
L’incontro, organizzato dal professore Michele Caraglia, responsabile del Laboratorio di Oncologia Molecolare e Medicina di Precisione dell’Istituto irpino, insieme al dottore Ciro Nasti, Direttore del Centro NAD (Nutrizione Artificiale Domiciliare) dell’Asl di Avellino, si è svolto nella sede di Biogem, ad Ariano Irpino, mercoledì 18 ottobre 2023.
Presenziato dal professore Giovambattista Capasso, direttore scientifico di Biogem, il convegno ha avuto un’impronta fortemente traslazionale, anche grazie a una descrizione delle attività svolte e dei risultati conseguiti dall’Unità di Nutrizione Artificiale di Avellino, ad opera del dottore Ciro Nasti. Un intervento che testimonia ancora una volta il forte legame di Biogem con il territorio e l’intensa collaborazione in corso con l’Asl di Avellino, guidata dal dottore Mario Ferrante.
La sessione mattutina, moderata dal dottore Geppino Genua, a lungo Responsabile dell’UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) di oncologia dell’ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino e dalla ricercatrice di Biogem, Marianna Scrima, è stata incentrata sulla nutrizione artificiale di precisione in oncologia. La seduta pomeridiana, coordinata dal professore Francesco Trepiccione, responsabile del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, si è aperta, invece, al settore nefrologico, allargandosi anche ad ambiti più generalmente dietologici, con specifico riferimento ai pazienti affetti da patologie renali croniche.
Nella sede di Biogem erano presenti numerosi ricercatori e clinici campani, da Vincenzo Zurlo (UOSD NAD Asl Napoli 3 Sud ), che ha relazionato sulla nutrizione artificiale nel paziente oncologico, a Raffaele Addeo (Direttore UOC Oncologia Ospedale ‘San Giovanni Di Dio’ di Frattamaggiore), che ha posto al centro del suo intervento il tema della gestione della nutrizione enterale nel paziente con tumore testa-collo. Delle caratteristiche genetiche ed epigenetiche del paziente cachettico con carcinoma del colon-retto metastatico ha poi parlato Alessandro Ottaiano (Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale”, Napoli).
La dieta nelle cure palliative in onco-nefrologia è stato, invece, il tema principale dell’intervento di Vincenzo Bellizzi (Direttore UOC Nefrologia e Dialisi Ospedale ‘Sant’Anna e San Sebastiano’ di Caserta), seguito da un focus sui polimorfismi genetici predittivi di risposta alla nutrizione artificiale nel paziente neoplastico, ad opera del professore Michele Caraglia.
Nel pomeriggio, dopo un esordio sulla nutrizione enterale in nefrologia, con Roberta Ranieri, dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”, ci si è aperti a una disamina sugli aspetti dietetici e nutrizionali del paziente con insufficienza renale cronica, a cura di Mariadelina Simeoni (Università della Campania “L. Vanvitelli”). A seguire, Anna Iervolino, Responsabile del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, ha relazionato sul microbiota intestinale nel paziente nefropatico. Un preludio all’intervento di chiusura, in videoconferenza, di Giorgina Piccoli (Centre Hospitalier Le Mans, Le Mans, France), sulla dieta vegetariana in onco-nefrologia tra realtà o leggenda.
Ettore Zecchino
La ricerca, svolta in collaborazione con la Mayo Clinic (Arizona) e con l’Università di Miami (Florida) e appena pubblicata sulla rivista ‘Nature Communications’, ‘’ha messo in evidenza l’importanza dell’utilizzo di tecniche avanzate di risonanza magnetica multi-parametrica in congiunzione con un’accurata caratterizzazione molecolare nella lotta contro questi tumori cerebrali molto aggressivi e dall’esito universalmente fatale’’. A dichiararlo è la dottoressa Francesca Pia Caruso, del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale dell’Istituto arianese e co-primo autore dello studio, precisando che la ricerca, incentrata sulla caratterizzazione molecolare e fenotipica di popolazioni di cellule tumorali invasive non resecabili chirurgicamente, è basata sull’integrazione di dati di sequenziamento molecolare di 313 biopsie multiregionali da 68 pazienti, con immagini di risonanza magnetica (MRI) multi-parametrica.
‘’L’analisi dell’intero esoma e il sequenziamento dell'RNA - chiarisce la dottoressa Francesca Pia Caruso - hanno rivelato alterazioni genomiche uniche nel tumore invasivo, caratterizzato da mutazioni subclonali e mosaicismo intratumorale’’. ‘’Ad esempio – continua Caruso - sebbene le alterazioni dei geni EGFR e NF1 si verifichino come eventi mutualmente esclusivi nel 98,7% dei tumori, sono stati identificati rari casi di co-alterazioni nelle regioni infiltranti, suggerendo un loro ruolo nella recidiva tumorale’’.
“Le regioni maggiormente infiltrate dal tumore – spiega il professore Michele Ceccarelli, responsabile del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale di Biogem - sono costituite da sottopopolazioni cellulari che attivano due programmi trascrizionali alternativi, uno neuronale (NEU) e uno glicolitico/plurimetabolico (GPM)’’. “L’aspetto più interessante di questa ricerca – conferma, infine, lo stesso Ceccarelli - è stato dimostrare che questi fenotipi possono essere associati ad alcune caratteristiche di immagini di risonanza magnetica multi-parametrica, consentendo il rapido riconoscimento di sottopopolazioni tumorali più aggressive, e, quindi, una migliore scelta delle strategie terapeutiche”.
Ettore Zecchino
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