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    Biogem sperimenta vaccino a uso veterinario anti antrace

    Passerà per Ariano Irpino la prima linea nella lotta alla temibile patologia batterica veterinaria, trasmissibile anche all’uomo. Lo sancisce un accordo tra Biogem e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, Centro di Referenza Nazionale Antrace (Ce.R.N.A.), e struttura inserita nell’ambito dei laboratori di riferimento OMS. L’intesa, siglata tra il direttore generale dell’Istituto pugliese, Antonio Fasanella, e il presidente del centro irpino, Ortensio Zecchino, ha durata triennale, e comprende la sperimentazione del vaccino ad uso veterinario “STERNE 34F2”. L’attività di ricerca sarà svolta utilizzando come modelli animali i conigli.
    La partnership scientifica, nata da un’intuizione dell’area marketing del centro di ricerca irpino, consentirà all’Istituto Zooprofilattico, autorizzato dal Ministero della Salute alla produzione di farmaci per uso veterinario, e situato nella vicina Foggia, di avvalersi di un ampio stabulario, abilitato a operare in modalità BPL (Buona Pratica di Laboratorio).
    L’introduzione del vaccino Sterne rientra nei programmi di miglioramento del sistema di sorveglianza e controllo del carbonchio (antrace) in Italia, divenuti prioritari a seguito del forte impatto sulla opinione pubblica, determinato dagli attacchi bioterroristici negli USA del 2001. Il vaccino Sterne, utilizzabile per tutte le specie da reddito, consente un notevole abbattimento dei costi di produzione. La dose impiegata risulta infatti di più facile somministrazione e può contribuire a ridurre gli errori legati ai dosaggi molto bassi, che caratterizzavano i prodotti precedentemente utilizzati. L’uso del vaccino Sterne facilita infine le prove di identificazione previste dalla Farmacopea Europea per il controllo di qualità sul prodotto finito, condotte con metodi classici.

     

    Ettore Zecchino 

    Convegno in memoria di Paolo Isotta nel nome di Totò

    Biogem si affida ad Antonio De Curtis, per l’occasione aureolato, come ideale voce narrante di un omaggio al grande musicologo partenopeo, da poco scomparso. E lo fa, presentando, insieme alla casa editrice Marsilio, ‘San Totò’, l’ultima fatica saggistico-letteraria dello stesso Isotta, deceduto prima della sua pubblicazione. A parlare del principe della risata, una nutrita schiera di accademici della sua Napoli, dal giurista Antonio Palma, alla letterata Emma Giammattei, al rettore Lucio D’Alessandro, insieme al genovese-napoletano Dino Cofrancesco, decurtisiano di stretta osservanza. L’incontro, presentato dalla vice-presidente di Marsilio Editori, Emanuela Bassetti, e dal presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, punta a ricordare Paolo Isotta, divulgando la sua recente propensione per una scrittura a tutto tondo, lontana da quell’arioso specialismo musicale, che pure gli aveva dato un posto di primo piano nel panorama culturale italiano e non solo. Il libro su Totò sarebbe stato infatti per Isotta, la definitiva conferma di un nuovo inizio, che, superati i 70 anni, lo avrebbe dovuto portare nel mare aperto di una saggistica sempre più letteraria e sempre più svincolata dalla sua amata musica. Un cambio di passo ulteriore, in una vita mai scontata, ma con una certezza, tra le poche, di un’anima inquieta quale quella di Isotta, rappresentata dalla sua Napoli, fonte permanente di ispirazione e di compiacimento intellettuale, soprattutto negli ultimi anni della sua intensa esistenza.
    E allora non ci resta che santificare Totò. Rimane tuttavia una curiosità. In Paradiso, come farà l’amico Paolo a spiegare questa ‘iniziativa’ al suo veneratissimo San Gennaro?

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    Ettore Zecchino

    Ex allievi di Biogem scrutano gli orizzonti futuri della bioinformatica

    Le nuove, avanzate frontiere, raggiunte dalla ricerca scientifica grazie ai progressi di una nuova disciplina, sono al centro del seminario Quo vadis Bioinformatics? organizzato da Biogem, con la partecipazione di tre ex studenti, oggi ricercatori in altrettanti centri di ricerca europei. L’incontro, presentato dal professore Gennaro Marino, responsabile area Formazione di Biogem, si propone di fare il punto sulle attuali applicazioni di questa scienza in biologia e in medicina, provando a coglierne le prospettive e le sfide nei prossimi decenni.
    Alla dottoressa Simona Aufiero, Senior Bioinformatic Scientist presso l’Università di Medicina di Amsterdam, è riservato un focus sullo sviluppo di strumenti bioinformatici e modelli di intelligenza artificiale in ambito cardiologico.
    Fabiola Curion, ricercatrice alla Oxford University, partendo dal suo percorso all’interno della biologia computazionale, ha il compito di raccontare le sfide che attendono i giovani ricercatori che si affacciano allo studio di Big Data e Single Cell Data analysis.
    La bioinformatica come disciplina di mediazione culturale per eccellenza è infine al centro della testimonianza di Carmelo Laudanna, attualmente bioinformatico presso il gruppo Stem Cell and Cancer dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina, a Barcellona.

    Il convegno, in programma nella ormai consueta modalità in streaming, si avvale della partecipazione attiva del vice-direttore scientifico e responsabile del Laboratorio di Bioinformatica di Biogem, Michele Ceccarelli, creatore, nel giro di dieci anni, di una vera e propria scuola di bioinformatica, affermatasi internazionalmente, dagli Stati Uniti all’Europa. La rassegna seminariale di Biogem potrà quindi contare, nei prossimi mesi, sulla partecipazione di altri ex-allievi del professore Ceccarelli, attualmente impegnati in importanti centri di ricerca in Italia e nel mondo.

     

    Ettore Zecchino

    Da Biogem nuove speranze per la cura del diabete insipido

    Uno studio internazionale, coordinato dal professore Francesco Trepiccione, ha evidenziato per la prima volta, il ruolo di micro frammenti di RNA (miRNA) nella regolazione del processo di riassorbimento di acqua nel rene. ‘’Disturbando geneticamente la sintesi dei miRNA – spiega il ricercatore di Biogem - si è ottenuto un modello murino sperimentale, affetto da una forma molto severa di diabete insipido nefrogenico, una malattia che causa grandi perdite di acqua con le urine, fino alla completa disidratazione’’. Attraverso un approccio scientifico, detto di biologia dei sistemi, ‘’è stato possibile – continua Trepiccione - valutare simultaneamente l’insieme di tutte le alterazioni dei miRNA e delle proteine espresse in una regione del rene importante per il riassorbimento di acqua, detta midollare interna. Grazie alle interazioni bioinformatiche tra miRNA e proteine è emerso un meccanismo biologico molto importante mai descritto prima per una proteina come l’acquaporina 2 che media direttamente il transito dell’acqua attraverso alcune cellule del rene’’. ‘’Alcuni miRNA – sottolinea Trepiccione - sono infatti in grado di agire direttamente sulla regione di cromatina, in cui il gene dell’acquaporina 2 risiede, e di renderlo inaccessibile alla fisiologica trascrizione, e quindi impossibilitato ad espletare la sua funzione’’.

    ‘’Questo tipo di regolazione – spiega infine Francesco Trepiccione - è nota come modulazione epigenetica, e l’identificazione di questo meccanismo offre un nuovo bersaglio molecolare per la risoluzione di alcune forme di diabete insipido nefrogenico’’.

    Lo studio internazionale, appena pubblicato sulla rivista JANS (Journal of the American Society of Nephrology), ha coinvolto l’intera struttura di ricerca di Biogem, dal laboratorio di Nefrologia, coordinato dal professore Capasso, a quelli di Oncologia molecolare e di Bioinformatica, diretti, rispettivamente, dai professori Michele Caraglia e Michele Ceccarelli, in un approccio insieme olistico e traslazionale, tanto caro al direttore scientifico del centro irpino, Giovambattista Capasso.

     

    Ettore Zecchino

    L’immunità dal cancro al COVID 19. Mantovani ospite ai seminari UniNa

    Una migliore comprensione dei meccanismi di interazione del sistema immunitario con SARS-CoV-2 potrebbe aprire la strada a nuovi strumenti diagnostici e terapeutici, proprio come è già parzialmente avvenuto per i tumori. Da questo auspicio partirà il direttore del Centro Clinico Humanitas, Alberto Mantovani, in occasione del seminario di biologia computazionale dell'Università di Napoli Federico II, sponsorizzato da Biogem. Al centro dell’intervento, in particolare, le alterazioni dell'immunità e dell'infiammazione, una grande sfida della medicina moderna, che spazia dalle malattie infettive alla patologia cardiovascolare, fino al cancro. Il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale costituiscono, infatti, nel loro complesso, l'insieme più intricato di cellule e loro connessioni del nostro corpo. E il seminario, previsto ovviamente in streaming, mostrerà come la dissezione degli acceleratori e dei freni dell'immunità può rappresentare un cambiamento di paradigma, avendo già guidato la nascita della immunoterapia contro il cancro.

    LOCANDINA

     

    Ettore Zecchino

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