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    Studio Biogem guarda ai mitocondri come organello chiave dell’invecchiamento ovarico

     Nuovi marker diagnostici e/o bersagli terapeutici contro l’invecchiamento ovarico potranno emergere dalla comprensione dei meccanismi di regolazione dei mitocondri da parte degli ormoni ipofisari e tiroidei. Diverse evidenze in tal senso emergono dalle recenti ricerche bibliografiche, eseguite dal laboratorio ‘Geni e Ambiente’ del centro di ricerca irpino Biogem, diretto dalla professoressa Concetta Ambrosino, con la partecipazione della post-doc Danila Cuomo, della Texas A&M University, e confluite in una review, dal titolo ‘Ovarian aging: role of pituitary-ovarian axis hormones and ncRNAs in regulating ovarian mitochondrial activity’.
    Lo studio, a prima firma Marco Colella, è stato pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Endocrinology’, e, partendo dall’acclarato ruolo dello squilibrio dei livelli circolanti degli ormoni attivi lungo l'asse ormonale ipofisi-ovaio (gonadotropine, estrogeni, AMH e altri peptidi ovarici) nell’invecchiamento fisiologico o prematuro dell’ovaio, suggerisce un nuovo meccanismo d’azione, che vede il mitocondrio come componente cellulare centrale.  In particolare,  la ricerca punta sulla dissonanza tra mitocondri ed ormoni ipofisari, che – afferma Marco Colella – ‘’si è visto essere regolata dal ruolo emergente di mitomiRs (miRNAs attivi a livello mitocondriale)’’.

    Dall’analisi critica degli articoli presi in esame – sottolinea infine lo stesso Colella – emerge dunque che ‘’la piena comprensione dei meccanismi che regolano la funzione e la dinamica mitocondriale attraverso le vie di segnalazione che rispondono agli ormoni attivi lungo l'asse ipofisi-ovaio è essenziale per proporli come potenziali marker diagnostici e/o bersagli terapeutici contro le malattie dell'invecchiamento ovarico’’.

     

    Ettore Zecchino

    Dalla Libertà al binomio Arte-Scienza: le 'Due Culture' danno appuntamento al 2022

    Cala il sipario sulla tredicesima edizione, finalmente in presenza, del meeting simbolo di Biogem, la più partecipata e interattiva di sempre, a parere del Presidente Ortensio Zecchino, e ‘’limitata solo dalla tirannia del tempo’’. Un inconveniente evidenziato, negli anni scorsi, dal compianto Paolo Isotta, ricordato nel corso di uno spettacolo ideato dal maestro Nazzareno Carusi, che ha anche accompagnato al piano l’attrice Lara Sansone e la violoncellista Ludovica Rana.
    Ad aprire i lavori Dino Cofrancesco, che, nella sua prolusione, attraverso una raffinata lettura di Isaiah Berlin, ha potuto fornire ai presenti gli strumenti adeguati per la comprensione del torrenziale dibattito odierno sulla libertà. Dopo di lui, il Premio Nobel Martin Chalfie, introdotto dal Direttore Scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, ha elevato un inno alla libertà della ricerca di base, spesso bistrattata, ma sempre capace di ‘’ampliare le conoscenze del mondo’’. Una relazione intrisa di un vissuto straordinario, e in grado di fare breccia su tanti giovani, ricercatori e non, grazie a una rappresentazione plastica di quella ‘serendipity’ che molto affascina il mondo della ricerca anglosassone e che tanta parte ha avuto nella storia della scienza.

    Antonio Ereditato, memoria storica del meeting, ha chiacchierato con l’ambasciatore Silvio Mignano sul destino futuro del nostro pianeta, mentre il suo collega romano Fausto Sciarrino, della scuola del Nobel Giorgio Parisi, ha stupito tutti con accenni alla rivoluzione in corso della meccanica quantistica. Tanto da stimolare la programmazione di un corso, coordinato dallo stesso Ereditato, da tenere ad Ariano Irpino. Biogem conferma, dunque, il suo ruolo attivo nel promuovere la cultura scientifica. Ma non solo quella, come attestano il confronto tra Aldo Schiavone ed Ernesto Galli della Loggia, stuzzicati da Francesco Di Donato, su Eguaglianza e libertà. E come conferma la ‘lectio magistralis’ del Cardinale Giovanni Battista Re sulla libertà religiosa, preceduto da Mons. Franco Buzzi e dal Pastore Dieter Kempen, su libero e servo arbitrio.
    Il grecista Giulio Guidorizzi, vincitore del Premio Letterario Maria Antonia Gervasio’ per il suo ‘Sofocle. L’abisso di Edipo’, ha deliziato la platea, improvvisando una lezione sulla libertà e il destino nella tragedia greca, pochi minuti dopo la dotta relazione del professore Francesco De Sanctis sulle ‘Figure storiche della libertà’, mentre la grande letteratura aveva già illuminato la sala con Danilo Breschi e la ‘libertà in Dostoevskij’.
    E ancora, tornando ai giorni nostri, il dibattito sui confini etici della libertà nell’economia tra Luigi Paganetto e Vincenzo Scotti, moderati da Marco Filoni e preceduti da una relazione sul rapporto tra libertà e identità digitale, tenuta da Anna Maria Mandalari, dell’Imperial College di Londra. Della libertà in architettura ha invece parlato Mario Panizza, in una lezione ricca di spunti cinematografici.

    Accorato è stato il ricordo del filosofo napoletano Aldo Masullo, virtualmente presente anche quest’anno al meeting, grazie a una serata a cura di Michele Farisco, Responsabile dell’Unità di Filosofia ed Etica della Scienza di Biogem, già moderatore del dibattito su ‘scienza e libertà’ tra Laura Palazzani e Gilberto Corbellini.
    Alle Due Culture si è parlato anche della libertà personale in senso stretto, all’interno di un confronto sulla irruzione delle neuroscienze nel diritto penale, animato dall’avvocato Vincenzo Regardi, tra il giurista Gustavo Pansini e il neuro-psichiatra Pietro Pietrini. Proprio alle neuroscienze è toccata la conclusione della manifestazione, con un fiabesco e ‘artistico’ viaggio nel cervello ‘’più grande del cielo’’, ad opera del professore Giulio Maira, seguito da un tributo a Dante del professore Michele Rinaldi. Come ad anticipare il tema della quattordicesima edizione, ‘Arte e Scienza’, svelato dal Presidente Zecchino. Nel frattempo, ‘’nuove, piccole gocce, sono state fatte cadere dalle ‘Due Culture’ nel grande mare della conoscenza’’, realizzando l’auspicio iniziale del meeting.

     

    Ettore Zecchino

    Abissi edipici, libertà dantesca e neuroscienze: le Due Culture e la parabola dell'Occidente

    Sarà la ‘lectio magistralis’ del Decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re, in materia di libertà religiosa, intesa come diritto fondato sulla natura stessa della persona umana, il momento cruciale della quarta giornata delle Due Culture ad Ariano Irpino. Il meeting, giunto al suo atto conclusivo, verrà introdotto da una relazione del professore Mario Panizza sulla libertà nell’architettura moderna. Partendo dalla caprese Villa Malaparte, e passando attraverso iconiche progettazioni di Le Corbusier e Wright, Panizza sfocerà in un percorso autenticamente multidisciplinare che chiama in causa direttamente la Settima Arte, veicolo di massa ideale di una certa interpretazione della libertà in architettura.

    Toccherà invece al professore Francesco De Sanctis il compito di ‘storicizzare’ la libertà, inquadrandola all’interno di un permanente bisogno di norme per una qualsiasi società, e confrontandola con aspirazioni umane universali, quali la felicità, la sicurezza e i diritti fondamentali, in una relazione incentrata sulla contrapposizione tra Antico e Moderno.

    Al grecista Giulio Guidorizzi e al suo ‘Sofocle. L’abisso di Edipo’, verrà consegnato il Premio Letterario ‘Maria Antonia Gervasio’, momento sempre molto atteso dall’intera comunità di Biogem. per un’opera che ‘’affronta mirabilmente il rapporto libertà-destino….’’.

    Un altro libro, ‘II cervello è più grande del cielo’, di Giulio Maira, sarà alla base dell’ultimo intervento nella sessione pomeridiana del meeting. Un viaggio favolistico lungo la straordinaria avventura delle neuroscienze, alla scoperta dei misteri del funzionamento del cervello e della mente, portati per mano da un neurochirurgo e accademico di fama mondiale.

    Dopo l’intervento di chiusura del presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, entrerà in scena la grande poesia, che darà l’arrivederci al 2022, grazie a una serata di letture e riflessioni a cura del professore Michele Rinaldi. E in un anno come questo non si poteva non pensare al sommo Dante e al suo ‘’libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta’’.
    Impossibile aggiungere altro.

     

    Ettore Zecchino

    Tra libero e servo arbitrio Biogem ricorda Masullo e si affida a Dostoevskij

    La libertà intesa come straordinaria, ma mai definitiva acquisizione per l’intero genere umano, la sua origine, e i suoi limiti, saranno i motivi dominanti della terza giornata al meeting delle ‘Due Culture’ di Biogem, in versione sia mattutina sia pomeridiana.
    Dall’Imperial College di Londra Anna Maria Mandalari fa tappa ad Ariano Irpino, per porre l’attenzione sui tanti dispositivi informatici presenti nelle nostre case, dagli smart speaker, ai baby monitor, fino alle smart TV, e sui rischi a loro collegati in materia di privacy e sicurezza. Perché sono così economici e qual è il vero valore che ci restituiscono? Stiamo forse barattando la nostra libertà digitale?
    Un senso di precarietà che aleggerà anche nel dibattito successivo, nel corso del quale il professore Marco Filoni interrogherà l’economista Luigi Paganetto e il presidente della Link Campus University, Vincenzo Scotti, sul potere seduttivo di una libertà, compresa quella economica, considerata come una conquista definitiva. Quasi certamente un’illusione, nonostante il benessere, lo sviluppo e l’apertura dei mercati. Senza contare il difficile equilibrio da mantenere tra etica ed efficienza, in un’epoca di grande trasformazione come la nostra.

    Che non sia uno scrittore del passato a poterci aiutare in una materia così complicata? Sembra esserne convinto il professore Danilo Breschi, che nel pomeriggio, esaminerà la questione dal punto di vista di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, di cui nel 2021 ricorrono, contemporaneamente, i 200 anni dalla nascita e i 140 dalla morte. Il grande russo, secondo Breschi, è infatti ancora perfettamente in grado di parlare a noi contemporanei, ma non solo come romanziere. A essere esaminato, in questa sede, sarà quindi, prevalentemente, il Dostoevskij pensatore, persino filosofo, per di più cristiano-ortodosso, capace di mettere in profonda relazione tra loro libertà, morale, verità e fede.

    Se c’è un campo in cui la libertà si fa particolarmente ‘prepotente’ è quello della scienza, generando analisi multidisciplinari di questo complicato rapporto, dal diritto all’etica, dalla politica alla sociologia. Di grande ampiezza si annuncia dunque il dialogo tra la professoressa Laura Palazzani e il suo collega. Gilberto Corbellini, due autorevoli voci del dibattito bioetico e filosofico italiano ed internazionale. Al dottore Michele Farisco, Responsabile del Laboratorio di Filosofia ed Etica della Scienza, a Biogem, l’onere di sviscerare il tema, a partire dai riferimenti costituzionali, per arrivare alle questioni di più grande attualità, legate, ad esempio, alla pandemia in corso.

    A chiusura della sessione pomeridiana irrompe un dibattito plurisecolare, teologico e non solo. La contesa tra Erasmo da Rotterdam e Martin Lutero può certamente dirsi un fatto culturale di straordinaria rilevanza storica per l’Europa e per il mondo cristiano in generale. Una diversa visione dell’arbitrio, libero o servo, che mezzo millennio fa ha definitivamente spaccato una universalità cristiana già messa a dura prova nei secoli precedenti. Oggi i passi avanti sembrano essere notevoli, sanciti dalla celebre ‘Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della giustificazione’. La prospettiva è quindi, davvero cambiata? Il presidente di Biogem, Ortensio Zecchino ne discuterà con due autorità in materia, quali Monsignore Franco Buzzi e il Pastore Dieter Kampen, attualmente Presidente e Vice-Presidente dell’ASLI (Accademia Studi Luterani in Italia).

    Estremamente ‘concettoso’, in un sabato ad alta intensità neuronale è, infine, il programma serale, che ricorderà il sublime filosofo morale Aldo Masullo, abituale frequentatore delle Due Culture, la cui parabola speculativa ha avuto quale elemento centrale proprio il tema della libertà, vera chiave ermeneutica per l’analisi dei concetti di identità e comunità. Alcuni passi scelti della sua ricchissima produzione, tra cui il testo ‘La libertà e le occasioni’, introdurranno i presenti al suo sempre attuale pensiero, continuando idealmente a interpellarlo.

     

    Ettore Zecchino

    Determinismi e altri accidenti nel tempo e nello spazio alle Due Culture di Biogem

    Sarà la libertà dell’uomo tra effettività e illusorietà, nel diritto come nella fisica, dalla Grande Rivoluzione fino a noi, il tema dominante nella seconda giornata del meeting le ‘Due Culture’, ad Ariano Irpino, presso l’Istituto di ricerca Biogem.

    I primi a parlarne Gustavo Pansini, Professore emerito di Diritto Processuale Penale e avvocato di fama, con oltre 60 anni di carriera alle spalle, e il neuropsichiatra Pietro Pietrini, Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica e Direttore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca. A moderarli, l’avvocato Vincenzo Regardi, che cercherà di far emergere dalla discussione accademica un qualche punto fermo su concetti ‘scivolosi’ quali coscienza dell’azione e capacità di intendere e di volere, nella speranza di comprendere se siamo davvero capaci di autodeterminarci liberamente. Impresa ardua, se si considera che le scienze della mente e del cervello mettono costantemente in dubbio certezze consolidate in materia e sembrano in grado di influire pesantemente sulle stesse fondamenta del processo penale.

    Il concetto di libertà, d’altra parte, ha avuto nella storia del pensiero politico numerosissime coniugazioni e declinazioni, come probabilmente emergerà dal dibattito successivo tra Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone, moderati da Francesco Di Donato, sulla relazione problematica tra libertà ed eguaglianza, cioè tra due dei tre valori fondamentali propugnati dalla Rivoluzione francese (1789-1795). Al professore Di Donato toccherà, quindi, lo sforzo di incanalare la competenza di questi due protagonisti del pensiero storico italiano, sul tema dell’evoluzione, tra Otto e Novecento, del valore della libertà e delle forme giuridiche e politiche nelle quali essa si è realizzata, a quali condizioni e con quali difficoltà. Senza trascurare il problema, divenuto attuale, in Italia, dopo Tangentopoli, del rapporto tra la difesa della libertà e dei diritti costituzionalmente riconosciuti e l’ampliamento del potere giurisdizionale, talvolta tendente a diventare potere assoluto. A Ernesto Galli della Loggia e ad Aldo Schiavone l’arduo compito di spiegare se e perché i difensori designati della libertà si stanno sempre più rivelando i suoi distruttori.

    Complicazioni da poco, se confrontate con quelle della eventualità di una libertà di scelta per l’uomo nell’ambito della meccanica quantistica. Un tema, questo, che tratterà in ‘solitaria’ il professore Fabio Sciarrino, Prorettore per le Strategie Competitive per la Ricerca Internazionale presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma.

    Da un fisico alle prese con studi ed esperimenti, si passa il testimone, nel programma serale, a un suo collega di fama mondiale, assolutamente padrone di casa a Biogem, quale è Antonio Ereditato, chiamato a dialogare con l’Ambasciatore italiano in Svizzera, Silvio Mignano. L’inedito dibattito prende le mosse dall’ultimo libro di Ereditato, ‘Un viaggio chiamato Terra’, e ci farà scrutare orizzonti futuri e-o futuristici, tra scelte della natura e scelte dell’uomo. Una discussione che analizzerà scenari solo all’apparenza del tutto imprevedibili e che si alimenterà delle lucide analisi di un affermatissimo scienziato, diventato anche eccellente divulgatore, e di un diplomatico di carriera, che alla saggistica e memorialistica tipiche del suo mondo, sembra preferire la creatività dell’arte figurativa e della scrittura, soprattutto poetica.

     

    Ettore Zecchino

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