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Gli approcci innovativi nell’ambito della Biologia dei Sistemi e la loro utilità nell’analisi su larga scala dei dati ottenuti dai pazienti e dai modelli preclinici sono alla base del prossimo seminario del genetista Mukesh Bansal, organizzato dall’Università di Napoli ‘Federico II’ e supportato da Biogem. La videoconferenza, in programma mercoledì 18 maggio alle ore 15, è incentrata, in particolare, sulle nuove conoscenze in termini di patogenesi e interpretazione dei meccanismi di azione dei farmaci.
‘’Uno dei metodi – anticipa Mukesh Bansal - si basa sull’inferenza delle vie di trasduzione del segnale, partendo dai profili fosfoproteomici e analizzandoli per identificare i fattori bersagliabili in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule’’.‘’L’inferenza del meccanismo di azione dei farmaci – sostiene il relatore - ci ha consentito di individuare gli effettori responsabili della resistenza/sensibilità, nonché della sua tossicità’’.
‘’Mostrerò – dichiara infine Mukesh Bansal - gli approcci del Machine Learning applicati all’analisi dei dati fenotipici, per studiare la sicurezza dei farmaci e identificare cure innovative per i disturbi del sistema nervoso centrale’’.
Ettore Zecchino
Ci sarà anche l’Istituto arianese al sessantunesimo ‘Simposio AFI (Associazione Farmaceutici dell’Industria), in programma al Palacongressi di Rimini dall’8 al 10 giugno. L’evento internazionale, considerato tra i più importanti del settore in Italia, sarà intitolato ‘Il Mondo Farmaceutico: i paradigmi di una Nuova Era’, e torna nella storica modalità in presenza.
Articolata in numerose sessioni scientifiche, spalmate lungo i tre giorni del calendario, la manifestazione potrà contare sul contributo di relatori provenienti dalle istituzioni, dall’industria, dalle associazioni di settore e dal mondo accademico, chiamati a pronunciarsi sulle tante trasformazioni verificatesi nel mondo farmaceutico a seguito degli eventi straordinari di questi anni pandemici. Toccherà a loro, in particolare, approfondire gli sviluppi odierni, ma anche indicare scenari e prospettive, per quella che, a tutti gli effetti, si annuncia come una ‘Nuova Era’, evocata nel titolo della kermesse.
Alle sessioni di ricerca si accompagneranno momenti espositivi, riservati ai principali attori del settore, fruibili gratuitamente online sui canali social degli stessi espositori, nel corso dei tre giorni del meeting.
In questa prestigiosa sede Biogem potrà far conoscere i servizi ad alta specializzazione offerti ad altre aziende operanti nell’ambito della ricerca preclinica e dello sviluppo farmaceutico, dell’industria farmaceutica e delle biotecnologie. Servizi che accompagnano tutto l’iter di sviluppo preclinico del prodotto, sia esso un farmaco, un dispositivo medico, un cosmetico funzionale o un integratore alimentare.
Ettore Zecchino
Prosegue il ciclo di seminari 2022 a Biogem ed entra sempre più nel vivo la sessione di incontri dedicata ai rapporti tra patologie renali croniche e deterioramento cognitivo. A parlarne, giovedi’ 5 maggio alle ore 14:30, sarà Antonio De Donato, attualmente, oltre che ricercatore presso l’Istituto arianese, dottorando in nefrologia all’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’. La sua relazione, fruibile da tutti attraverso la piattaforma GoToMeeting (https://meet.goto.com/716283581), descriverà le tecniche di imaging cerebrale sia in ex-vivo che in-vivo, utili alla comprensione di meccanismi neuronali implicati nella malattia renale cronica (CKD), una delle patologie più comuni nell'età adulta e tipica dell’età avanzata. Dati recenti suggeriscono, infatti, che quasi la metà degli anziani soffre di insufficienza renale cronica, accompagnata, nelle fasi iniziali, da deterioramento cognitivo, definito come mild cognitive impairment (MCI), insieme a depressione e a sottili anomalie nel controllo motorio.
‘’Per comprendere maggiormente cosa accade a livello cerebrale nella malattia renale cronica – spiega De Donato - è necessario l’utilizzo di tecniche di imaging su animali, capaci di fornirci informazioni non reperibili dal nostro lavoro clinico sui pazienti’’. ‘’Il primo passo – anticipa infine lo stesso De Donato - è la scelta di un buon modello animale che mimi la malattia renale cronica, e che evidenzi come il danno all’organo abbia un impatto diretto sul sistema nervoso centrale’’.
Ettore Zecchino
Una lezione sul contributo dei fattori genetici ed epigenetici ai fenotipi delle malattie umane sarà tenuta dalla professoressa dell’Università di Cambridge, Nicole Soranzo, attualmente a capo del Gruppo di Ricerca in Genomica dello Human Technopole di Milano, nell’ambito dei seminari di biologia computazionale dell’Università di Napoli ‘Federico II’. L’incontro, supportato da Biogem, si svolgerà in videoconferenza, venerdì 29 aprile, alle ore 15:00.
La professoressa Soranzo è impegnata, con il suo gruppo milanese, nell’applicazione di analisi genomiche su larga scala a fenotipi multi-omici per studiare il contributo delle varianti genetiche associate a tratti umani complessi. Focus del suo intervento ai seminari UniNa sarà quindi il valore del sequenziamento come mezzo per estendere le analisi genomiche a varianti rare e a bassa frequenza.
La professoressa Soranzo spiegherà ‘’come queste mappature ad alta risoluzione di cambiamenti multi-omici contribuiscono alla comprensione dei meccanismi di malattie’’. Al centro della sua relazione ci sarà, tra l’altro, la descrizione dei ‘’primi sforzi per valutare quantitativamente il contributo degli effetti cis-genetici alla varianza trascrizionale, ma anche ‘’la caratterizzazione delle influenze genetiche ed epigenetiche sulla malattia umana e sui pathways immunitari chiave’’.
‘’Questi risultati – assicura Nicole Soranzo - aprono la strada a una migliore comprensione degli eventi genetici e molecolari alla base della funzione cardio-metabolica e immunitaria nell'uomo’’.
Ettore Zecchino
Una strada per la comprensione dei meccanismi alla base del declino cognitivo in pazienti affetti da neuropatie potrebbe essere percorsa studiando, con approccio multidisciplinare, i casi di patologia renale ad esso collegate. Lo spera il professore Davide Viggiano, Coordinatore del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, che tratterà l’argomento nel corso del prossimo seminario dell’Istituto irpino. La lezione, dall’annunciato taglio divulgativo, sarà fruibile online mediante la piattaforma libera GoToMeeting ( https://meet.goto.com/471102029 )ed è in programma giovedì 28 aprile, alle ore 16:00.
Si partirà, dunque, da una rapida analisi del cervello umano, composto da circa 100 miliardi di neuroni e da un numero mille volte maggiore di connessioni sinaptiche, apparentemente non tutti necessari, tanto che per l’insorgenza di una sintomatologia occorre la compromissione di ampie regioni cerebrali.
‘’Malattie dovute alla perdita di neuroni come l'Alzheimer si sviluppano –precisa il professore Viggiano - in molti anni, e, generalmente, quando compaiono i primi sintomi, sono già presenti alterazioni macroscopiche del cervello’’.
‘’L’assenza di test ematici che indichino la presenza di patologie neurovegetative – prosegue Viggiano - rende quasi impossibile lo studio delle loro prime fasi, mentre gli animali che dovrebbero mimarle, indirizzandoci verso nuovi farmaci, hanno caratteristiche molto differenti dalla malattia umana’’. ‘’Gli esperimenti basati su cellule ‘in coltura’ hanno invece durate sperimentali di giorni, e mal si adattano a descrivere patologie croniche e lentissime come l'Alzheimer’’.
‘’Nel corso degli anni – chiarisce Viggiano - abbiamo osservato che una larga fetta dei pazienti con malattie renali presenta alterazioni della memoria e di altre funzioni mentali’’ e ‘’benchè il meccanismo sia differente dall'Alzheimer, questa entità clinica, che chiamiamo deterioramento cognitivo da malattia renale, offre la possibilità di osservare le alterazioni cerebrali ai primissimi stadi’’.
‘’L’alterazione della funzione renale – spiega Viggiano - è spesso nota agli esordi, e i modelli animali hanno esattamente gli stessi sintomi degli esseri umani, mentre il nefrologo ha la possibilità unica di poter cambiare in toto la composizione del sangue (plasmaferesi, dialisi)’’.
Si offre così, nell’auspicio finale di Davide Viggiano, ‘’una possibilità terapeutica poco esplorata agli esordi delle patologie neurodegenerative’’.
Ettore Zecchino
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