Sarà la libertà dell’uomo tra effettività e illusorietà, nel diritto come nella fisica, dalla Grande Rivoluzione fino a noi, il tema dominante nella seconda giornata del meeting le ‘Due Culture’, ad Ariano Irpino, presso l’Istituto di ricerca Biogem.
I primi a parlarne Gustavo Pansini, Professore emerito di Diritto Processuale Penale e avvocato di fama, con oltre 60 anni di carriera alle spalle, e il neuropsichiatra Pietro Pietrini, Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica e Direttore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca. A moderarli, l’avvocato Vincenzo Regardi, che cercherà di far emergere dalla discussione accademica un qualche punto fermo su concetti ‘scivolosi’ quali coscienza dell’azione e capacità di intendere e di volere, nella speranza di comprendere se siamo davvero capaci di autodeterminarci liberamente. Impresa ardua, se si considera che le scienze della mente e del cervello mettono costantemente in dubbio certezze consolidate in materia e sembrano in grado di influire pesantemente sulle stesse fondamenta del processo penale.
Il concetto di libertà, d’altra parte, ha avuto nella storia del pensiero politico numerosissime coniugazioni e declinazioni, come probabilmente emergerà dal dibattito successivo tra Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone, moderati da Francesco Di Donato, sulla relazione problematica tra libertà ed eguaglianza, cioè tra due dei tre valori fondamentali propugnati dalla Rivoluzione francese (1789-1795). Al professore Di Donato toccherà, quindi, lo sforzo di incanalare la competenza di questi due protagonisti del pensiero storico italiano, sul tema dell’evoluzione, tra Otto e Novecento, del valore della libertà e delle forme giuridiche e politiche nelle quali essa si è realizzata, a quali condizioni e con quali difficoltà. Senza trascurare il problema, divenuto attuale, in Italia, dopo Tangentopoli, del rapporto tra la difesa della libertà e dei diritti costituzionalmente riconosciuti e l’ampliamento del potere giurisdizionale, talvolta tendente a diventare potere assoluto. A Ernesto Galli della Loggia e ad Aldo Schiavone l’arduo compito di spiegare se e perché i difensori designati della libertà si stanno sempre più rivelando i suoi distruttori.
Complicazioni da poco, se confrontate con quelle della eventualità di una libertà di scelta per l’uomo nell’ambito della meccanica quantistica. Un tema, questo, che tratterà in ‘solitaria’ il professore Fabio Sciarrino, Prorettore per le Strategie Competitive per la Ricerca Internazionale presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma.
Da un fisico alle prese con studi ed esperimenti, si passa il testimone, nel programma serale, a un suo collega di fama mondiale, assolutamente padrone di casa a Biogem, quale è Antonio Ereditato, chiamato a dialogare con l’Ambasciatore italiano in Svizzera, Silvio Mignano. L’inedito dibattito prende le mosse dall’ultimo libro di Ereditato, ‘Un viaggio chiamato Terra’, e ci farà scrutare orizzonti futuri e-o futuristici, tra scelte della natura e scelte dell’uomo. Una discussione che analizzerà scenari solo all’apparenza del tutto imprevedibili e che si alimenterà delle lucide analisi di un affermatissimo scienziato, diventato anche eccellente divulgatore, e di un diplomatico di carriera, che alla saggistica e memorialistica tipiche del suo mondo, sembra preferire la creatività dell’arte figurativa e della scrittura, soprattutto poetica.
Ettore Zecchino