Log-in
ISO 9001:2015 Certificate number: IT331780
Sarà l’arianese doc Maria Pannese, Ricercatrice presso l’Istituto Scientifico ‘San Raffaele’ di Milano, ad inaugurare, con una lezione su un possibile approccio terapeutico per la distrofia muscolare facio-scapolo-omerale FSHD, l’edizione di quest’anno dei seminari di Biogem. Una rassegna dai molti volti, ancora in fase di perfezionamento, imperniata su interventi di natura scientifica tenuti da esperti di alcune tra le più prestigiose istituzioni del settore in Italia (ancora da definire nella loro interezza), ma anche su approfondimenti relativi alle nuove tecnologie. Cruciali saranno, inoltre, le tante giornate dal chiaro intento divulgativo, accessibili dal pubblico a casa, generalmente in programma il giovedì pomeriggio, nella consolidata versione in streaming.
Se alla dottoressa Maria Pannese, allieva, tra gli altri, di Edoardo Boncinelli, toccherà rompere il ghiaccio, diverse aree di ricerca di Biogem saranno protagoniste della rassegna. A partire dal Laboratorio di Nefrologia Traslazionale, fondato dal Direttore Scientifico dell’Istituto arianese, Giovambattista Capasso, che annuncia ben quattro seminari finalizzati ad accendere i riflettori sulla nuova scienza che studia il rapporto rene-cervello ed altri tre sulle malattie renali rare.
Lo stesso professore Capasso ‘esordirà’ il 21 aprile, con una conferenza sul declino cognitivo nei pazienti nefropatici, seguito, sette giorni dopo, dal professore Davide Viggiano, alla guida del gruppo di Neuro-nefrologia di Biogem, che si chiederà se e in che misura, comprendere la mente del paziente renale può risolvere l’enigma del cervello.
Il mese di maggio si aprirà con il dottore Antonio De Donato (Biogem), impegnato, il giorno 5, in una conferenza sull’imaging dell’attività cerebrale in animali con danno renale. Sempre di giovedì, ma con un salto fino al 26 maggio, è infine previsto un approfondimento sugli stati mentali del paziente renale, da parte della dottoressa Veronica Buonincontri (Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’).
Convinzione profonda del professore Capasso è la necessità, per un centro di ricerca come Biogem, di un approccio traslazionale nelle proprie attività. Di qui la programmazione di tre ulteriori incontri, tutti nel mese di giugno, sulle malattie renali rare, probabilmente introdotti da un’intervista a un paziente o a un rappresentante delle associazioni di categoria. Si parte, quindi, il giorno 16, con una relazione del professore Francesco Trepiccione, Coordinatore della sezione Malattie rare del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, sulle acidosi tubulari. Passando attraverso un focus sulla sindrome di Bardet Biedl, realizzato dalla professoressa Miriam Zacchia dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, in programma il giorno 23. Chiude il mese e questo ciclo, la dottoressa Anna Iervolino (Biogem), che parlerà della cosiddetta malattia dei gomitoli rotti, ovvero la glomerulosclerosi segmentale focale.
Un tema assurto agli onori della cronaca negli ultimi tempi è quello dell’invecchiamento biologico e del paradosso delle cellule immortali. Fresco di palcoscenici televisivi nazionali, il professore Geppino Falco, a Biogem Direttore del Laboratorio di Staminalità e Rigenerazione Tissutale, ne parlerà in un apposito incontro presso l’Istituto arianese, con data ancora da fissare.
Il mese di luglio non allenterà l’attività seminariale di Biogem, orientata sul tema molto attuale del rapporto tra salute e inquinamento. Sarà quindi in prima linea il Laboratorio di ‘Geni e Ambiente’, guidato dalla professoressa Concetta Ambrosino, Vice-direttrice scientifica di Biogem, che dovrebbe discettare, il 14 luglio, sul mal da inquinamento, sviscerato attraverso approcci tecnologici e studi su modelli animali. Seguirà, sette giorni dopo, un intervento sulla famigerata ‘Terra dei Fuochi’, da parte della dottoressa Carla Reale (Biogem). La chiusura, prima della pausa estiva e prima di dare spazio al meeting settembrino delle ‘Due Culture’, sarà affidata al dottore Nicola Russo (Biogem) e alla dottoressa Valeria Nittoli (Biogem), impegnati sul tema della manipolazione del genoma nel monitoraggio degli effetti delle modifiche ambientali.
Ettore Zecchino
Si svolgerà mercoledì 13 aprile, nella consueta versione in streaming, il prossimo incontro organizzato dall’Università di Napoli ‘Federico II’ e supportato da Biogem, nell’ambito del ciclo seminariale di biologia computazionale. Salirà in cattedra Andrea Ciliberto, dell’IFOM (Istituto Fondazione di Biologia Molecolare) di Milano, chiamato a presentare i suoi più recenti studi in materia di proliferazione cellulare.
‘’La capacità di dividersi e moltiplicarsi è una proprietà essenziale di ogni cellula – chiarisce subito Andrea Ciliberto – precisando che ‘’di solito si tratta di un processo ben regolato, tenuto sotto stretto controllo da meccanismi intra- e inter-cellulari’’. Obiettivo delle ricerche all’IFOM è pertanto ‘’comprendere come la divisione cellulare può essere rallentata, bloccata o indirizzata verso la morte cellulare’’. ‘’Sfortunatamente – ammette Ciliberto - i tentativi di fermare la loro proliferazione sono spesso vani’’.
‘’In questo intervento – chiarisce infine lo stesso Ciliberto - esploreremo le strategie che le cellule adottano per opporsi agli attacchi finalizzati a prevenire la loro proliferazione’’, presentando ‘’i risultati sperimentali ottenuti su scale temporali sia brevi (ore) sia lunghe (mesi), utilizzando, tra l’altro, analisi su singola cellula e modelli matematici’’.
Ettore Zecchino
I geni predisponenti ai più comuni tipi di cancro in sei diverse popolazioni del Medio Oriente risultano caratterizzati da un alto grado di eterogeneità. A sancirlo è uno studio internazionale, nell’ambito del ‘Qatar Genome Programme’, presso la Qatar Foundation. La ricerca, che ha visto anche un contributo del professore Michele Ceccarelli, Responsabile del Laboratorio di Bioinformatica di Biogem, si è basata su campioni di DNA prelevati da 6.142 nativi, divisi in sei gruppi (arabi, persiani, abitanti della penisola arabica, arabi misti, africani e asiatici meridionali). Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale ‘Lancet Oncology’, si è concentrato sull’analisi dai fattori genetici di rischio legati allo sviluppo di alcune tra le neoplasie più comuni (mammella, prostata e colon-retto).
Dall’analisi dei dati è tra l’altro emerso che le popolazioni della Penisola Arabica e del Qatar mostrano un minore rischio genetico per il tumore del colon-retto, mentre quella africana evidenzia una maggiore predisposizione per il cancro alla prostata. E ancora, varianti geniche predisponenti al cancro della mammella sono comparse con frequenza negli abitanti del Qatar di origine persiana (56,4%), mentre risultano quasi assenti nella popolazione originaria della Penisola Arabica.
Le differenze nel rischio genetico di sviluppare il cancro tra le differenti popolazioni rimangono un ambito ancora poco esplorato dalla ricerca medica, e la sfida sale di livello in Medio Oriente, dove, generalmente, i dati genomici disponibili sono relativamente pochi. I grandi studi attualmente pubblicati fanno infatti riferimento a individui appartenenti a popolazioni europee e americane. Gli esiti di questa ricerca puntano, quindi, a colmare, almeno in parte, tale lacuna, suggerendo, inoltre, l’implementazione dei programmi nazionali di screening preventivo per il cancro.
Per il professore Michele Ceccarelli “si tratta di uno studio che tende ad aumentare la comprensione dei rischi, soprattutto per una popolazione meno rappresentata nelle banche dati internazionali’’. Un risultato ‘’reso possibile – dichiara infine lo stesso Ceccarelli - grazie a un ambizioso programma, che ha visto la partecipazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare e internazionale”.
Ilaria Guerriero - Direzione Scientifica Biogem
Ettore Zecchino
Si è appena conclusa la fase d'aula per i ragazzi della 53° edizione del Programma UIIP (University-Industry Internship Program), di Biogem, con un tasso di placement al 100%. I 57 partecipanti (provenienti da varie regioni Italiane, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia), terminata la fase di formazione di due mesi, svolta presso il Campus di Ariano Irpino (AV), si apprestano ad avviare un percorso lavorativo in aziende ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), del calibro di Accenture, Reply, BGP Consulting.
Il percorso di formazione del Programma UIIP si è basato, come da modello ormai consolidato, su due aree: soft skills (competenze trasversali) e technical skills (competenze digitali). Per quanto concerne le soft skills, gli allievi hanno svolto le proprie attività in laboratori tenuti dai referenti del corso, Andrea Di Maso e Antonella Saporito, su tematiche quali gestione della comunicazione, lavoro di squadra public speaking, consulting approach. Per quanto concerne le technical skills, si sono tenute lezioni su discipline tecnologico-informatiche (introduzione alla programmazione, data base, analisi dei dati, web) tenuti sia da docenti provenienti dal mondo universitario e della ricerca, sia da professionisti del mondo aziendale.
Punto di forza del programma è stato, come sempre, il modello del campus, che vede gli allievi UIIP impegnati nelle attività del corso in una logica residenziale, che facilita il lavoro di gruppo e la condivisione delle competenze.
Per tutti i 57 partecipanti si aprono ora le porte del lavoro, con l’approdo a importanti progetti IT (Information Technology), nei quali opereranno suddivisi in tre figure principali: Web Analyst, Business Analyst e Data Analyst.
Andrea Di Maso
Ettore Zecchino
Sarà il primario gastroenterologo dell’Ospedale ‘Sant’Ottone Frangipane’ di Ariano Irpino, Luigi Pasquale, a fare gli onori di casa i prossimi 8 e 9 aprile nel centro di ricerca scientifica irpino, sede di un convegno sulle complicanze nell’endoscopia digestiva. Il meeting, organizzato dalla squadra del dottore Pasquale, attualmente anche presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED), prevede la partecipazione di esperti di rilievo nazionale. I relatori, provenienti da diverse regioni italiane, si confronteranno su temi scientifici intorno al mondo dell’endoscopia digestiva, con uno spazio dedicato specificamente ai non secondari aspetti medico-legali.
Obiettivo principale dell’iniziativa, secondo quanto rivelano gli stessi organizzatori, è ‘’calcare con piede fermo la sottile linea di demarcazione tra la complicanza e la ‘malpractice’ in endoscopia digestiva’’.
La manifestazione, che vede in prima linea l’Ospedale ‘Frangipane’, conferma l’impegno di Biogem nel creare sinergie e collaborazioni scientifico-culturali in ambito territoriale, consolidando inoltre, un costante approccio traslazionale nella ricerca.
Ettore Zecchino
Pagina 31 di 45