La ricerca a tavola

    Luppolo e salute

    Luppolo e salute

    Il luppolo (Humulus lupulus) appartiene alla famiglia delle Cannabaceae ed è una pianta perenne caducifoglia, provvista di un apparato radicale di tipo rizomatoso robusto e profondo, composto da numerose radici avventizie molto sviluppate, che contribuiscono ad ancorarla saldamente al terreno. La sua parte aerea è formata da sottili fusti rampicanti verdi e cilindrici, che negli esemplari adulti superano anche i 10 metri di lunghezza. I fusti, detti anche vitigni, allungandosi tendono ad avvolgersi su se stessi, formando intrecci naturali. Le foglie sono cuoriformi, picciolate, opposte, e divise in 3-5 lobi con margini dentellati. La pagina superiore di colore verde intenso, è ricoperta da una fitta e corta peluria ed è ruvida al tatto, mentre quella inferiore è leggermente più chiara e, se stropicciata, rilascia una sostanza cerosa. I fiori, riuniti in particolari infiorescenze pendule a pannocchie, sono giallo-verdognoli e gradevolmente profumati. Poichè il luppolo è una pianta dioica, i fiori femmina e maschio sono portati da piante a sessi separati e si riconoscono facilmente. Nelle piante maschili, i fiori compaiono all’apice dei rami, riuniti in pannocchie più piccole, e sono composti da cinque tepali e cinque stami. Nelle piante femminili i coni compaiono a due a due all’ascella di brattee, simili a piccole foglie, che nell’insieme formano la caratteristica infiorescenza a cono, ricca di ghiandole resinose. Queste ultime secernono la lupina o luppolina, una sostanza polverosa giallastra dal sapore aromatico-amarognolo, che insieme agli altri oli essenziali è responsabile del caratteristico gusto della birra. I frutti sono acheni di colore grigio-verde, situati alla base delle infiorescenze, e sono rivestiti da brattee secernenti una sostanza resinosa di colore giallo.
    I principi attivi contenuti nel luppolo sono principalmente alfa e beta acidi. Gli acidi alfa, come l’umulone e il coumulone, conferiscono il sapore amaro. Quelli beta, nello specifico lupulone e colupulone, sono invece aromatizzanti. Abbiamo inoltre i tannini che interagiscono con le proteine di membrana, diminuendone la permeabilità. Non a caso, vengono usati per disturbi gastrointestinali e sono efficaci in caso di patologie iper-secretive. Abbiamo poi la lupolina, contenuta nei coni del luppolo, che produce flavonoidi prenilati, (1) sostanze ricche di proprietà benefiche per l’organismo umano. In particolare, hanno un’importante attività estrogenica, quindi sono imputati nella regolamentazione del sistema riproduttivo e di quello nervoso centrale e sono anche coinvolti nel controllo della corretta densità ossea (2), nella ritenzione idrica e nella coagulazione del sangue. I flavonoidi esercitano, invece, una potente azione antiflogistica. In particolare, allo xantumolo è riconosciuta una preziosa proprietà antinfiammatoria. Infine, la ricca concentrazione di fitoestrogeni nel luppolo previene il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari, bloccando l’aggregazione e l’adesione piastrinica. (3)
    L’assunzione di rimedi a base di luppolo è controindicata in caso sussista un’ipersensibilità ad una delle componenti attive presenti nella pianta. In alcune persone si potrebbero infatti manifestare sonnolenza e vertigini. Si raccomanda, inoltre, di evitare una somministrazione contestuale di rimedi a base di luppolo con farmaci metabolizzanti, in quanto gli strobili del luppolo bloccano l’attività dell’enzima citocromo P450, un’emoproteina implicata nel processo di ossidazione e di rimozione di sostanze endogene.
    Il luppolo può aggravare uno stato depressivo preesistente, pertanto si raccomanda di evitare la somministrazione in soggetti affetti da tale patologia. Il suo consumo è infine fortemente sconsigliato per le persone che presentano una sensibilità marcata agli ormoni estrogeni, a seguito di tumore al seno o endometriosi.

    1)FLAVONOIDS AS PHYTOESTROGENIC COMPONENTS OF HOPS AND BEER

    Tomasz Tronina , Jarosław Popłoński , Agnieszka Bartmańska

    2)HOP RHO ISO-ALPHA ACIDS, BERBERINE, VITAMIN D3 AND VITAMIN K1 FAVORABLY IMPACT BIOMARKERS OF BONE TURNOVER IN POSTMENOPAUSAL WOMEN IN A 14-WEEK TRIAL

    Michael F Holick , Joseph J Lamb, Robert H Lerman, Veera R Konda, Gary Darland, Deanna M Minich, Anuradha Desai, Tai C Chen, Melissa Austin, Jacob Kornberg, Jyh-Lurn Chang, Alex Hsi, Jeffrey S Bland, Matthew L Tripp

    3)FUNDAMENTALS AND HEALTH BENEFITS OF XANTHOHUMOL, A NATURAL PRODUCT DERIVED FROM HOPS AND BEER

    Paulo J Magalhães, Daniel O Carvalho, José M Cruz, Luís F Guido, Aquiles A Barros

    Maddalena Pizzulo - nutrizionista


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