Sono stati oltre 2,6 milioni i casi di contagi da SARS-CoV-2, dal 21-al 27 giugno scorsi, in tutto il pianeta. A rilevarlo è. la World Health Organization (WHO), nel suo ultimo aggiornamento epidemiologico. Dal report emerge una diminuzione del 10% rispetto alla settimana precedente, con il dato di mortalità settimanale più basso dall'inizio di novembre 2020. A livello globale, l'incidenza di COVID-19 rimane, comunque, molto elevata, con una media di circa 370mila casi, segnalati ogni giorno. Attualmente, il numero cumulativo di casi segnalati nel mondo supera dunque i 180 milioni, mentre quello dei decessi sfiora i quattro milioni. Preoccupa la regione africana, che ha registrato un forte aumento di incidenza (33%), e di mortalità (42%), rispetto alla settimana precedente.
Mentre a livello globale, casi e decessi sono diminuiti, si registra una variazione significativa per aree geografiche. In particolare, alcuni Paesi segnalano forti aumenti di casi e ricoveri, in seguito a una serie di fattori, tra cui l'emergere e la circolazione di varianti più trasmissibili di SARS-CoV-2, una maggiore mescolanza e mobilità sociale, vaccinazione irregolare, e una notevole pressione per revocare le misure sociali di protezione.
A destare maggiori preoccupazioni, è, in tutto il mondo, la variante Delta (B.1.617.2). Si tratta, infatti, di una variante che ha una maggiore trasmissibilità, e che si diffonde tra le persone in modo più efficiente persino della variante Alpha, rilevata per la prima volta intorno a dicembre, gennaio 2021. La sua maggiore velocità di diffusione è dovuta, tra l’altro, a un aumento del numero di contatti che gli individui hanno attualmente, e all’allentamento delle misure sociali e sanitarie di contenimento del virus. Nel dettaglio, si stima che l'aumento del numero effettivo di riproduzione, rispetto alla variante Alpha, sia del 55%.
Alessia Maria Cossu PhD-Biogem